Nello specifico il sistema pubblico regionale umbro dà risposte nelle tempistiche previste tra l’80 e il 90% per le prestazioni Urgenti, Brevi, Differite a 60 giorni e Programmate, mentre si attestano intorno al 70% quelle Differite a 30 giorni
Le liste di attesa in Umbria sono sempre più “snelle”. Le oltre 77 mila prestazioni che risultavano in sospeso sono state smaltite nella quasi totalità (oltre il 96%) e la capacità produttiva delle aziende sanitarie regionali è aumentata attestandosi al -10% rispetto al 2019 (lo scorso mese registrava un -20%). Entrando nel dettaglio, delle 77.452 prestazioni in attesa rilevate il primo maggio del 2023 sono 3.200 quelle non ancora evase, circa il 4% del totale. Migliorate, oltre alla già citata capacità produttiva, le percentuali in cui si rispettano i tempi per lo svolgimento delle prestazioni richieste.
Nello specifico il sistema pubblico regionale umbro dà risposte nelle tempistiche previste tra l’80 e il 90% per le prestazioni Urgenti, Brevi, Differite a 60 giorni e Programmate, mentre si attestano intorno al 70% quelle Differite a 30 giorni. Tra le visite maggiormente “attese” ci sono quelle a oculistiche e dermatologiche. Ad oggi, le prestazioni totali in lista di attesa sono circa 46 mila, dato quindi ormai stabilmente inferiore di oltre il 43% rispetto le liste di attesa post-Covid. Di queste oltre una su due riguarda i fragili, per i quali si è deciso di preservare il principio di prossimità territoriale (over 65, oncologici e invalidi gravi) al fine di offrire all’utenza un servizio più consono alle esigenze della tipologia di paziente.
Per migliorare e ottimizzare ancora di più il sistema, e di conseguenza i tempi di attesa dei cittadini per ricevere le prestazioni richieste, così come emerso durante l’incontro mensile in Regione Umbria – con la presidente Donatella Tesei, il direttore regionale, Massimo d’Angelo, i direttori delle Aziende ospedaliere e sanitarie locali, i Direttori dei distretti sanitari – si stanno condividendo e concretizzando alcune politiche come l’approvazione di un tempario delle visite, una gestione sempre più attenta e centralizzata delle liste di attesa e l’efficientamento, grazie alla condivisione con i medici di medicina generale, dell’appropriatezza degli esami, con particolare attenzione alla gastroenterologia e radiologia.
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