“Il processo informativo del paziente dovrà essere sempre più personalizzato. Attualmente vi è un grado di standardizzazione, di cui prova è la modulistica utilizzata dagli ospedali alle RSA, che deve essere attenuato, a favore di un migliore adeguamento del processo comunicativo al vissuto del paziente, al suo livello culturale e sociale, alle sue relazioni parentali. […]
“Il processo informativo del paziente dovrà essere sempre più personalizzato. Attualmente vi è un grado di standardizzazione, di cui prova è la modulistica utilizzata dagli ospedali alle RSA, che deve essere attenuato, a favore di un migliore adeguamento del processo comunicativo al vissuto del paziente, al suo livello culturale e sociale, alle sue relazioni parentali. Insomma il passaggio dalla ‘cura al prendersi cura’, che è alla base della riforma, deve divenire obiettivo anche nelle scelte organizzative, finanziarie e in generale di politica socio-sanitaria”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, intervenuto al convegno ‘Il consenso informato nell’assistenza di lungo periodo’ organizzato da AGeSPI Lombardia (Associazione Gestori Servizi sociosanitari e cure Post Intensive), in collaborazione con Regione Lombardia, l’Ordine degli Avvocati di Milano e la Scuola Superiore della Magistratura, presso il Palazzo di Giustizia di Milano.
“Una tematica particolare – ha concluso Gallera – concerne l’individuazione del soggetto che può prestare valido consenso o dissenso. Tematica molto delicata soprattutto quando coinvolge pazienti anziani che pur non interdetti presentino dei problemi cognitivi. Si tratta di questioni delicate e in qualche misura controverse, anche in relazione alla interpretazione e gestione delle disposizioni. La redazione delle regole di sistema 2017 sarà occasione per meglio chiarire questi temi”.