Sanità 4 Giugno 2020 08:30

L’Oms riprede lo studio sull’idrossiclorochina. Ghebreyesus: «Dati nella norma, continuiamo»

Preoccupa la situazione in America, numeri più alti in un giorno di tutto il resto del mondo. Casi in discesa in Europa, il 2 giugno numeri più bassi da fine marzo

Il trial sull’idrossiclorochina contro Covid-19 dell’Organizzazione mondiale della Sanità riprende. Lo ha annunciato il direttore generale Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. Era stato interrotto in via precauzionale a causa di uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, che vedeva un tasso più alto di mortalità registrato nei pazienti curati con questo farmaco.

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Ora «il gruppo esecutivo comunicherà ai principali investigatori coinvolti nello studio la ripresa del braccio del trial», ha chiarito Ghebreyesus. Dopo la sospensione e la verifica dei dati sulla mortalità «i membri del comitato hanno raccomandato che non vi siano ragioni per modificare il protocollo del trial». «Il comitato per la sicurezza e il monitoraggio dei dati – ha concluso – continuerà a monitorare attentamente tutte le terapie testate nel Solidarity Trial, finora oltre 3500 pazienti in 35 Paesi».

Mentre l’Europa sperimenta un declino costante dei nuovi casi, toccando lo scorso 2 giugno il numero più basso di contagi dal 22 marzo, in America i contagiati continuano a crescere in maniera preoccupante. «Per molte settimane – ha fatto presente il direttore generale – il numero di nuovi contagiati riportati ogni giorno nell’America del Sud e del Nord è stato superiore a quello di tutto il resto del mondo messo insieme». A preoccupare maggiormente sono proprio le regioni di Centro e Sud, che stanno vivendo un’accelerazione dell’epidemia.

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Un’ultima raccomandazione arriva da Maria Van Kerkhove, responsabile tecnica per il coronavirus dell’Oms. «Nessuno studio ha finora dimostrato che il virus sia cambiato in severità – ha detto –. Potrà diventare più grave? Potrebbe, se inizieremo a sottovalutarlo». Essenziale dunque continuare a mantenere il distanziamento sociale e lavare le mani perché, ha specificato, «le mascherine non bastano».

 

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