Il Ministro della Salute, rieletta alla Camera, presenta il suo libro “Per salute e per giustizia” e confida a Sanità Informazione: «Non si può lavorare per cinque anni per la salute e il SSN e poi non occuparsene più»
Solo la politica e la scienza possono salvare il Servizio Sanitario Nazionale, recita il sottotitolo del libro del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, appena rieletta alla Camera dei Deputati, “Per salute e per giustizia”. «È una testimonianza delle cose fatte e traccia una linea per il futuro», ha dichiarato a margine della presentazione del libro al Grand Hotel Parco dei Principi di Roma. Incontro interrotto dalla contestazione di un gruppo di no-Vax, capeggiati dall’ex generale Pappalardo, che urlando hanno rivolto al Ministro domande del genere «Quanto vi danno per ammazzare i bambini?». Il Ministro, tra gli applausi della platea, ha posto fine alle provocazioni annunciando querele per diffamazione e sottolineando come «in Italia la scienza sia diventata non un qualcosa di normale ma una provocazione». L’episodio si è poi concluso con il grido proveniente dal pubblico: «Viva la scienza».
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Tanti, infatti, gli esponenti del mondo scientifico presenti in sala, proprio a testimoniare quel connubio tra politica e scienza già evidenziato sulla copertina del volume presentato e che ben descrive l’esperienza ministeriale della Lorenzin: dai Presidenti delle Federazioni nazionali degli ordini dei medici e degli infermieri, quest’ultimo nato proprio grazie ad una legge a firma Lorenzin, al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e al Direttore dell’Agenzia del Farmaco, passando per sindacati, associazioni civili, mondo delle farmacie, presidenti di società scientifiche ed esponenti del neo-partito fondato dalla Lorenzin.
Un’iniziativa che chiude la sua esperienza di Ministro della Salute? «Da un punto di vista logico sì – risponde ai microfoni di Sanità Informazione Beatrice Lorenzin – però non si può mai sapere nella vita. Sarò Ministro fino a quando il governo sarà in carica e poi vedremo. Quel che è certo – prosegue – è che la salute e il Sistema sanitario mi rimarranno nel cuore».
L’impegno della Lorenzin per il mondo sanitario non si esaurisce con la fine del governo, quindi, anche nel caso in cui non ricoprisse più il ruolo di Ministro: «Non si può lavorare per una cosa così per cinque anni e poi non occuparsene più. Almeno per me sarebbe impossibile».
Intanto con questo libro lascia una traccia da seguire a chiunque sarà il suo successore, un elenco di problemi ancora da affrontare e un riassunto delle iniziative portate avanti in questi anni, «una serie di riforme estremamente importanti che vedranno la luce e dovranno essere implementate nel prossimo futuro», specifica.
Il Ministro identifica dieci azioni da intraprendere per «uscire dalla tempesta perfetta»: più risorse per mettere in sicurezza il SSN, sostegno alle nascite, lotta alle inefficienze, un fondo speciale per l’innovazione, la riforma dei ticket, un’alleanza globale per calmierare il prezzo dei super-farmaci, un’assicurazione pubblica per le cure odontoiatriche, un nuovo piano sulle liste d’attesa, un nuovo modello di welfare per l’assistenza agli anziani e valorizzare la ricerca.
«Sono dieci piani d’azione – si legge nelle ultime righe del libro – che per avere successo devono essere accompagnati da un maggior coinvolgimento del personale sanitario nelle scelte delle Aziende sanitarie. Personale che profonde un impegno che non è mai venuto meno e che va nei limiti del possibile incentivato. Perché sono loro i veri protagonisti di questo bistrattato da alcuni, amato da molti, Servizio sanitario nazionale. La cui sopravvivenza è un fatto di Giustizia. È un fatto di Salute».