Bonaccini (Regioni): «Fondo per prevenzione e riabilitazione». Intanto in Italia i giocatori preferiscono le slot, è il risultato che emerge dall’indagine congiunta tra Istituto Superiore di Sanità e Agenzie dei Monopoli
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha dato parere positivo sul decreto che ripartisce il Fondo per il gioco d’azzardo patologico.
«E’ un passaggio importante – spiega il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini – che ha visto le Regioni protagoniste nel trovare tutti gli strumenti operativi per contrastare l’abuso del gioco d’azzardo».
«Ora con questo riparto tra le Regioni di 100 milioni sarà possibile garantire meglio, per gli anni 2018-2019, quelle prestazioni di prevenzione e riabilitazione indispensabili per curare i soggetti coinvolti patologicamente dal triste fenomeno del gioco d’azzardo che colpisce, in particolare, gli strati sociali e le persone più deboli».
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Intanto in Italia i giocatori d’azzardo preferiscono le slot, è il risultato dell’indagine che oggi a Roma è stata presentata dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Agenzia dei Monopoli. Il quadro che emerge è di una popolazione di giocatori che preferisce le Slot, che si indebita e gioca lontano da casa.
Nel dettaglio dai dati emerge che il 52% dei giocatori problematici gioca alle Slot contro il 12% sociali, e anche per le Videolottery (Vlt) c’è una grande differenza, il 33,6% contro il 2,5% dei giocatori sociali. Si gioca di più nel centro Italia anche se la prevalenza di problematici è molto sotto la media, 1,7% contro il 3% di media nazionale; nelle isole è il contrario, con la prevalenza dei problematici che è superiore alla media nazionale a fronte di meno giocatori. Tra i giocatori problematici è maggiore la percentuale di chi fuma (44,5% contro il 31,7%), di chi beve e di chi consuma sostanze stupefacenti.
«Il giocatore problematico – spiega Roberta Pacifici dell’Iss – ha ottenuto la cessione del quinto (il 5,8%), prestiti da parenti e amici (il 27,7%), da società finanziarie (11,1%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto ad altri giocatori, e tale situazione si manifesta con percentuali crescenti all’aumentare della gravità del comportamento di gioco. I giocatori problematici scelgono più spesso (30%) di quello sociali (14,5%) di giocare sulla base della pubblicità vista o sentita».
«Le evidenze emerse – ha commentato Roberto Fanelli, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ci confermano che le azioni di contrasto al gioco patologico che l’Agenzia ha messo in campo vanno nella giusta direzione, ma siamo solo all’inizio. Stiamo già lavorando ad altre misure. L’occasione più appropriata è sicuramente il decreto dignità che promuove il riordino normativo del settore».