«In tutta Europa il medico è considerato un medico, in Italia è considerato un super studente che ad oggi tappa di fatto i buchi dell’università quando occorre ma non ha la possibilità di imparare dal punto di vista soprattutto pratico ciò che deve imparare per conseguire il titolo di specialista», ha dichiarato il responsabile di Anaao Giovani
La revisione del sistema di formazione dei medici specialisti piace ad Anaao giovani, l’associazione dei medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale. La bozza del testo aggiornata al 6 giugno scorso prevede “di valorizzare il ruolo dello specializzando all’interno delle strutture tenendo conto che il medico in formazione specialistica può svolgere, con progressiva attribuzione di autonomia e responsabilità, specifici compiti che gli sono stati affidati tenendo conto degli indirizzi e delle valutazioni espressi dal Consiglio della scuola”.
Piace «l’apertura dimostra dal ministro verso tutti gli operatori della sanità», ha dichiarato il responsabile di Anaao giovani, Pierino Di Silverio a margine della prima giornata di “Maratona” per il Patto della Salute. «Magari il tempo a disposizione non è uno dei più indicati, perché in tre minuti non si possono approfondire tutti i temi, e sono tanti, oggetto di riforma. Però c’è un’apertura indubbia da parte del ministro rispetto a tante tematiche che oggi sono all’ordine del giorno».
I giovani medici se non sono al centro di questo Patto, lo sono sicuramente nel dibattito apertosi, soprattutto per la questione degli specializzandi in corsia. «Al netto di disinformazione e di strumentalizzazioni per quanto concerne i medici in corsia occorre fare una profonda riflessione. La riflessione – prosegue Di Silverio – è quella che occorre adeguarsi agli standard europei. In tutta Europa il medico è considerato un medico, in Italia è considerato un super studente che ad oggi tappa di fatto i buchi dell’università quando occorre ma non ha la possibilità di imparare dal punto di vista soprattutto pratico ciò che deve imparare per conseguire il titolo di specialista. Quindi occorre che vengano istituiti i e-learnig hospital e se occorre passare per questi tipi di riforme con una prospettiva ben chiara però, quella di fare in modo che finalmente la formazione possa essere integrata tra università e ospedale».