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“Non abbiamo la bacchetta magica”, è chiaro il ministro della Salute, Roberto Speranza nel ribadire che le cose da fare sono tante e le questioni ancora aperte nel Servizio sanitario nazionale non si risolvono da sole.
Da dove ripartirà il lavoro sulla sanità, interrotto con la crisi di governo di Ferragosto e che ha portato ad una staffetta tra l’ex Ministro Giulia Grillo e il leader di Mpd, lo ribadisce ancora una volta: “La sinistra negli ultimi anni ha perso il contatto con la propria gente. – spiega il Ministro Speranza ai giornalisti riuniti in un capannello ai margini del palco allestito per la festa organizzata da Articolo 1 alla Città dell’altra economia a Roma -. “Perché lo ha fatto?” Si domanda retorico Speranza. “È nata una nuova destra che è stata capace di interpretare le paure e la domanda di protezione degli italiani. La questione di fondo è rimettere al centro la questione sociale come questione fondamentale: per questo viene prima il lavoro, la sanità pubblica, la difesa della scuola pubblica”.
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E proprio alla sanità pubblica il programma del Partito Democratico vorrebbe dare una corposa iniezione finanziaria, con una manovra ribattezza dal segretario PD, Nicola Zingaretti Quota 10: in sostanza dieci miliardi in più di rifinanziamento al Servizio sanitario nazionale. “È sicuramente un orizzonte interessante, – commenta la proposta il Ministro – ma c’è da lavorarci, chiaramente. Non si fanno miracoli, non abbiamo la bacchetta magica”
Intanto una strada è certa ed è quella politica. A chi gli domanda se sarà un governo pro vaccini o ci sarà una discussione, un confronto con il M5s, ribadisce: “Io la penso così, in maniera molto chiara, molto netta. Quando si ha a che fare con questioni che hanno al centro la salute delle persone, in modo particolare dei nostri figli, si abbassano le bandierine dei partiti e della politica, che non mi interessano. Si parte dalla scienza, è la questione fondamentale. E per me questa è e resterà sempre la regola fondamentale”.