Fra i principali settori in cui Agorà punta a operare, quello della sanità, caratterizzato da una pluralità di fonti normative, costituite principalmente da decreti legislativi e leggi regionali
Raccogliere le esigenze suggerite dal territorio e dalle categorie, tradurle con l’aiuto di ricercatori e giuristi in documenti da esaminare preliminarmente con il legislatore europeo e/o nazionale e/o locale di riferimento, e convertirli definitivamente in proposte di legge. E’ l’obiettivo principale di Agorà Institute, il primo cenacolo scientifico-culturale multidisciplinare, presentato ieri alla Camera dei deputati.
“L’Istituto vuole rappresentare un’Agorà permanente di confronto tra i cittadini, i giuristi, i ricercatori, gli intellettuali e gli ordinamenti dello Stato – afferma il presidente Giovanni Carnovale – e lavora dunque su precise aree tematiche, con gruppi di lavoro omogenei, presieduti da leader del settore e da coordinatori di area. Un vero e proprio organo di consultazione indipendente e neutrale. Per la raccolta delle esigenze delle categorie l’istituto organizza periodicamente seminari e congressi presso sedi istituzionali accreditate (camera, senato, europarlamenti, consolati, ambasciate e altre istituzioni simili) proponendo da subito il confronto con il legislatore interessato e presente”.
Fra i principali settori in cui Agorà punta a operare, quello della sanità, caratterizzato da una pluralità di fonti normative, costituite principalmente da decreti legislativi e leggi regionali. Un sistema che necessita di una riorganizzazione razionale e coordinate delle disposizioni, che offra ai professionisti della sanità e al cittadino un quadro organico e compiuto della legislazione vigente in materia. Per questo il progetto principale di Agorà sarà quello di mettere a punto un Testo unico della Sanità. “La predisposizione di un testo unico – aggiunge Carnovale – risponde al bisogno, sempre più avvertito nella nostra società civile, di riordino della normazione in vigore, al fine di acquisire chiarezza e di facilitare la comprensione da parte del grande pubblico, dei pazienti, degli operatori della sanità e di tutti coloro che hanno la responsabilità di svolgere una professione sanitaria. La razionalizzazione di questa materia serve anche ad adeguarla ai recenti indirizzi interpretativi espressi dalla giurisprudenza civile, amministrativa, penale e comunitaria, nonché ai numerosi interventi che si sono succeduti a livello comunitario. L’obiettivo è quello dell’aggiornamento, della modernizzazione e della semplificazione delle prescrizioni normative, perché una maggiore chiarezza nella materia si traduce in una maggiore fiducia dei cittadini e dei pazienti nel sistema sanitario pubblico, e in una maggiore comprensione da parte dei medici e degli operatori sanitari, con inevitabili vantaggi anche in termini di abbattimento del fenomeno della medicina difensiva, che consuma allo stato miliardi di euro ogni anno. L’occasione della sistemazione della materia può consentire al legislatore di apportare le modifiche e/o gli aggiornamenti che ritenesse più opportuni, per adeguare il diritto della sanità alle evoluzioni sociali ed economiche che stiamo vivendo, nonché alle emergenze che stiamo attraversando”.
Diversi i settori della sanità interessati dall’iniziativa: la responsabilità degli operatori sanitari e delle strutture sanitarie, la gestione ed erogazione delle cure mediche, l’organizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private, la gestione e amministrazione dei rapporti di lavoro e/o di collaborazione e/o di dipendenza nella sanità pubblica e privata, la regolamentazione dei prodotti farmaceutici.
“L’idea è quella di sistematizzare, con una suddivisione di argomenti specifici, i settori variegati della legislazione sanitaria”, spiega Paola Frati, professore ordinario di Medicina Legale e Coordinatore Dipartimento Medicina Legale presso la Sapienza Università di Roma – per quanto mi compete, nel mio ruolo di docente in materia, cercheremo di dare una organicità alla legislazione nell’ambito della medicina legale. Il nome stesso del nostro istituto, Agorà, suggerisce l’intento di promuovere il dialogo: quello che manca all’interno di questo settore è il confronto e l’obiettivo è promuovere una gestione integrata del contenzioso e del rischio clinico”.
“Dopo le riforme del ‘78 e del ‘92 – fa notare Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera – rimettere mano ad una riorganizzazione della normativa in campo sanitario è un’iniziativa lodevole, che viene dal basso, cioè dagli operatori sanitari sia pubblici che del privato accreditato. Penso sia fondamentale, perché per il legislatore può essere un’azione in grado di proporre un’idea di modifiche importanti per rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale e anche accogliere tutte le novità che in questi anni sono emerse”.
Oggi in sanità “ci troviamo di fronte a una capacità di innovazione straordinaria, che non possiamo non portare al letto di paziente – ha aggiunto Giovanni Pavesi, direttore amministrativo dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) – ma c’è anche la necessità di un equilibrio economico, dal quale non possiamo esimerci. Occorrono nuovi modelli che affrontino il tema dei tetti di spesa, sui quali ci arrovelliamo da anni. In Aifa abbiamo istituito un tavolo che tratta di medicina di precisione, uno strumento utile per lavorare sull’appropriatezza prescrittiva dei farmaci. Questo tavolo, utilizzando i principi della genomica e lavorando anche con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, attraverso modelli e algoritmi, ci aiuterà a creare percorsi di prescrizione di precisione che dovrebbero consentirci di ottenere risultati migliori. L’Aifa è uno degli enti regolatori sui farmaci più efficienti per quanto riguarda i tempi di approvazione dal via libera europeo, al letto del paziente. L’imbuto sono i singoli prontuari regionali: penso che un po’ più di centralità vada recuperata, perché il governo della spesa farmaceutica riguarda scelte da fare a livello centrale. Da questo tavolo ci aspettiamo indicazioni importanti per dirimere questo grande tema. L’innovazione costa, ma non deve spaventare: servono modelli gestionali organizzativi altrimenti l’impatto sarà devastante”.
“Agorà – evidenzia Guido Alpa, professore ordinario di Diritto Civile alla Sapienza Università Roma – è un’associazione che si occupa dell’organizzazione del sistema sanitario nazionale, della sua disciplina, degli aspetti economici e degli aspetti sociali. E’ prevista una serie di incontri che riguardano gli aspetti focali del sistema della sanità con particolare riguardo alla tutela del malato e al ruolo che lo Stato ha, insieme con le Regioni, per tutelare e realizzare questo interesse, che la Costituzione definisce diritto fondamentale. Vogliamo individuare attraverso diverse prospettive, quella economica, quella giuridica, quella sociale, in che modo il sistema sanitario attuale possa essere migliorato e quali sono i correttivi che potremmo suggerire al legislatore per agire non solo sulla legislazione, ma anche sull’organizzazione e l’attuazione di questo diritto fondamentale. Il nostro sistema è uno dei migliori in Europa, dobbiamo soltanto cercare di renderlo più funzionale, sostenendo il pubblico e il privato che viene in sostegno”.