Presentato il disegno di legge per le nomine della dirigenza sanitaria che, secondo il vicepremier Di Maio, «Va approvato entro l’anno». La proposta M5S prevede che i direttori generali siano scelti dall’elenco di soggetti idonei istituito presso il Ministero della Salute
Stop all’influenza della politica nelle nomine della dirigenza sanitaria. È stato presentato in Senato il disegno di legge promosso dal Movimento 5 Stelle che ha l’obiettivo di rescindere il legame tra la politica e la sanità. A presentarlo, insieme alla prima firmataria Maria Domenica Castellone, capogruppo M5S in commissione Sanità, il Ministro della Salute Giulia Grillo e il vicepremier Luigi Di Maio.
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«Era il primo punto del nostro contratto di governo e quindi un disegno di legge che avevamo depositato già a luglio», spiega la prima firmataria, Maria Domenica Castellone. «Un albo unico nazionale per i direttori generali già esiste, mancava un albo unico nazionale per i commissari, quindi di coloro i quali dovranno valutare in maniera oggettiva i candidati in base ai titoli e ai meriti».
La proposta M5S prevede che i direttori generali siano scelti dall’elenco di soggetti idonei istituito presso il Ministero della Salute. La selezione sarà fatta da una commissione di 5 membri individuati per sorteggio da un elenco nazionale di commissari aggiornato ogni due anni. Gli stessi criteri saranno adottati per la nomina di direttore amministrativo, direttore sanitario e, ove previsto dalle leggi regionali, il direttore dei servizi socio sanitari.
Sul rischio che il provvedimento vada in qualche modo a inficiare il percorso verso l’autonomia differenziata chiesto dai governatori del nord, Castellone non ha dubbi: «Sono due canali diversi, perché il nostro Ddl prevede che si garantisca la meritocrazia e la scelta del candidato migliore, l’autonomia differenziata verrà in un secondo momento quando avremo garantito trasparenza in tutti i percorsi di scelta della governance sanitaria».