In Danimarca senza tampone o vaccino non si entra nemmeno dal parrucchiere, a Cipro non si va in hotel. Sull’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario anche il Regno Unito potrebbe seguire l’Italia
La variante Delta va fermata, non possiamo permetterci un altro inverno come quello del 2020: questa è l’unica certezza di tutte le istituzioni europee. Con questa idea è nato dallo scorso primo luglio il Green pass UE e, con lo stesso intento, si è arrivati a parlare di aumentarne le potenzialità. Vaccino o tampone per entrare anche in bar e ristoranti è la linea francese, adottata da pochi giorni, che sta aprendo la riflessione anche altrove. Sull’altro versante, si cerca una soluzione al personale sanitario non ancora vaccinato, e tanti pensano di seguire l’Italia imponendo l’obbligo.
In Italia quello dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario e assistenziale a contatto con i fragili è stato un punto fermo per il Ministero della Salute. È entrato in vigore sin da marzo e ai sanitari non in regola sono state date delle scadenze da rispettare per poter continuare a lavorare. Da tre settimane si riportano notizie dei primi ricollocamenti su mansioni amministrative, sospensioni e dimissioni di chi comunque non accetta il vaccino anti-Covid.
Prima di noi solo l’Arabia Saudita aveva preso una linea più dura: non si lavora senza vaccino. Da maggio l’obbligo è stato esteso a tutti i lavoratori del settore pubblico, privato e no profit. La Francia ha approvato l’obbligo vaccinale per i sanitari a inizio settimana, con la minaccia di sospendere lo stipendio a chi non si adatterà. Anche la Serbia sta seguendo lo stesso percorso.
A Mosca, a due milioni di persone con posti di lavoro pubblici, compresi gli operatori sanitari in prima linea, è stato detto che devono essere vaccinate dopo un picco di casi. Le aziende saranno monitorate per assicurarsi che rispettino le regole: almeno il 60% dei dipendenti deve avere una prima dose entro il 15 luglio o le aziende rischiano di essere multate.
Il governo del Regno Unito renderà obbligatoria la vaccinazione contro Covid per il personale delle case di cura da ottobre e si valuta se estendere la politica al personale del SSN. In Irlanda l’obbligo è stato definito “il passo più invadente” dall’autorità di regolamentazione sanitarie, da prendere in considerazione solo in caso di rischio particolarmente elevato. Alcune strutture ospedaliere irlandesi hanno comunque già mandato a casa il personale non vaccinato, anche se a piena retribuzione, per evitare conseguenze sui pazienti.
Controllare gli operatori sanitari potrebbe comunque non essere sufficiente per arginare una variante aggressiva, per questo i governi discutono su come utilizzare a pieno il Green pass. In Francia dal 19 luglio sarà obbligatorio per cinema e teatri, da agosto anche per bar e ristoranti, strutture mediche e trasporti di lunga durata.
In Spagna per ora il Green pass è obbligatorio per i turisti inglesi in arrivo nelle isole Baleari e, in Catalogna, per partecipare agli eventi con più di 500 persone. In Portogallo è prevalsa la linea dura: dal 10 luglio il pass sanitario è obbligatorio per andare al ristorante in 60 comuni, compresi Lisbona e Porto. È rimasto anche il coprifuoco dalle 23 alle 5 e i bar osservano delle limitazioni di orario.
Anche la Grecia ha imposto il pass per ristoranti, bar e siti culturali. Con il turismo estivo il timore del governo è che chi arriva possa portare il virus e diffonderlo nei principali luoghi della movida. Cipro ha esteso il Green pass anche agli hotel, oltre a ristoranti, pub e bar. Così in Austria locali notturni, hotel e ristoranti sono accessibili solo con il pass.
In Danimarca il pass sanitario serve per andare quasi ovunque: ristoranti, cinema, musei, teatri e persino parrucchieri non accettano clienti senza prova di vaccino o tampone negativo. Lettonia e Lituania hanno adottato una soluzione diversa: i vaccinati possono sedersi all’interno di ristoranti, frequentare palestre e cinema. Chi non lo è può farlo lo stesso, ma dovrà sedersi fuori con distanziamento e posti calcolati.
La Germania per il momento non ha posto alcun limite e Angela Merkel ha dichiarato di non volerlo fare. La cancelliera tedesca ha invitato ogni cittadino a fare la vaccinazione ma ha ribadito che l’obbligo non è nei progetti governativi. L’Ungheria invece, che prima aveva imposto il Green pass per i ristoranti, dal 3 luglio ha tolto l’obbligo insieme a quello per le mascherine.
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