Pochi vaccinati (solo il 16% della popolazione) ma misure seguite molto rigidamente e un tasso più alto di persone “in salute”. Ecco come il Giappone affronterà le Olimpiadi di Tokyo 2021, che cominciano il 23 luglio
Il 23 luglio iniziano le Olimpiadi a Tokyo e il Giappone si sta preparando ad accogliere oltre 10mila tifosi nei luoghi previsti. Non si può nascondere che la situazione contagi, pur essendo in calo, non sia al livello di sicurezza che ci si sarebbe aspettato.
Dal picco di metà maggio, con 6mila casi al giorno, ora si è fermi a quota 1.400 che secondo gli esperti non è abbastanza. Nella città di Tokyo si dovrebbe scendere sotto i 100 nuovi positivi per poter assicurare dei Giochi “safe”. Ad oggi ne sono segnalati poco meno di 400 al giorno. I team di esperti hanno comunque promesso di implementare misure ad hoc per gestire atleti e fan.
Una grande domanda che ci si pone guardando al Giappone e alle due città maggiori, Tokyo e Osaka, riguarda il numero di vaccinati. Nonostante le sponsorizzazioni del governo, la percentuale di vaccinati è al 16%, in percentuale la stessa di chi ha ricevuto una dose in India. Ci sono molte ragioni a spiegare questa anomalia. Per primo il ritardo del Giappone nell’inizio della campagna, che ha coinvolto gli operatori sanitari per primi solo a febbraio. Poi le difficoltà nell’approvazione dei singoli vaccini, per tanti mesi Pfizer è stato l’unico prodotto accettato. A maggio AstraZeneca e Moderna lo hanno raggiunto.
Uno dei fattori principali resta comunque la sfiducia diffusa tra i giapponesi verso il vaccino: su 15 paesi ricchi mappati dall’Imperial College, è risultato quello più miscredente. Inoltre, inizialmente, solo medici e infermieri potevano somministrarlo rendendo anche spostamenti e inoculazioni piuttosto lente. Le regole ora hanno coinvolto anche dentisti, paramedici e tecnici sanitari.
Nonostante questo, i morti in Giappone sono stati molti meno di quelli che ci si sarebbe aspettati da una popolazione così anziana. Gli esperti ne danno merito all’attitudine scrupolosa della popolazione nel seguire le regole di sicurezza e usare le mascherine. Alla tendenza generale ad evitare contatti fisici troppo stretti e, infine, alla “salute generale” degli abitanti. I tassi più bassi di malattie cardiache, obesità e diabete.
In previsione dei Giochi ora Tokyo ha riportato in vigore restrizioni ferree, mentre la campagna vaccinale ha subito un’accelerazione necessaria. Alle frontiere ci sono inoltre restrizioni verso ben 160 paesi. Negato l’ingresso tranne in circostanze estremamente eccezionali. Basterà per assicurare delle Olimpiadi Covid-free?
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