Il documento prodotto dal gruppo indipendente nominato dall’Oms sottolinea le inefficienze ed i fallimenti della risposta internazionale e nazionale alla pandemia. La stessa Oms «avrebbe dovuto dichiarare in anticipo un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale»
Capire l’accaduto e tracciare la strada per un percorso futuro. Un percorso fondato sulle lezioni apprese durante la pandemia che ha sconvolto il mondo intero, in previsione della prossima assemblea, attesa per il 2021.
È questo l’obiettivo per cui l’Organizzazione mondiale della Sanità ha costituito l’“Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response” in occasione della sua 73ma Assemblea generale, nel maggio scorso. Mettere in luce gli errori ricavati dall’esperienza trascorsa può contribuire a costruire un futuro migliore. Per questo, di recente, la Commissione indipendente nominata dall’Oms ha prodotto un resoconto intermedio nel quale ha sottolineato le inefficienze ed i fallimenti della risposta internazionale e nazionale alla pandemia.
In particolare, il documento critica non solo la Cina per non aver intrapreso azioni più forti e incisive all’inizio dell’epidemia, ma anche la stessa Oms, perché avrebbe dovuto dichiarare in anticipo un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.
Sempre riguardo all’Oms, la commissione ha rilevato inoltre, come gli stati che oggi la accusano di mancanza di forza e leadership nel contrastare la pandemia siano gli stessi che, per anni, le hanno negato le risorse e i poteri per poter svolgere al meglio questo ruolo.
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