La pdl, che vede come primo firmatario il deputato Marco Furfaro, istituisce un fondo presso il ministero della Salute con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026
“Siamo soddisfatti per il via libera della Camera, all’unanimità, alla proposta di legge per l’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora“. Lo dice Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). La pdl, che vede come primo firmatario il deputato Marco Furfaro, istituisce un fondo presso il ministero della Salute con una dotazione di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026. L’obiettivo è il finanziamento di un programma sperimentale per assicurare, a partire dalle città metropolitane, il diritto all’assistenza sanitaria alle persone senza fissa dimora. Grazie a questo provvedimento, anche gli homeless potranno iscriversi nelle liste degli assistiti delle Asl, scegliersi un medico di medicina generale, avere accesso alle prestazioni assicurate dai Lea, tutti i diritti che fino ad oggi erano loro negati in quanto collegati alla residenza anagrafica.
“La Fnomceo sostiene sin dall’inizio questo provvedimento – spiega Anelli – che garantisce un’adeguata assistenza sanitaria anche alle persone che non hanno una residenza fissa. Un grazie, dunque, a tutti i parlamentari che, al di là delle diverse appartenenze politiche, hanno espresso così celermente il loro sì alla pdl, in particolare al deputato Marco Furfaro, primo firmatario, e al deputato Marcello Gemmato, che tanto si è speso per superare le difficoltà burocratiche e di finanziamento della norma. Un grande lavoro di squadra che porterà a un provvedimento di civiltà, atto a garantire anche ai più fragili, a coloro che rischiano di vivere ai margini della società, il diritto fondamentale alla salute e a poter fruire del servizio sanitario nazionale, che si conferma così formidabile fattore di coesione sociale e di abbattimento delle disuguaglianze. Ora ci attendiamo un’approvazione altrettanto rapida e unanime al Senato”, conclude Anelli.
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