Il medico e assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna era stato radiato dall’Ordine dei medici di Bologna all’indomani dell’approvazione di una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici
La radiazione dell’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi dall’Ordine dei medici di Bologna è illegittima. Da quanto si apprende «la Corte ha deciso che non spettasse all’Ordine provinciale dei medici di Bologna adottare un provvedimento disciplinare nei confronti di un componente della Giunta regionale medico, per aver proposto e concorso ad approvare un atto politico-amministrativo regionale sgradito all’Ordine professionale. Così facendo, – continua la nota della Corte costituzionale – l’Ordine dei medici ha invaso la competenza assegnata alla Regione dagli articoli 117, terzo comma, e 118 della Costituzione, in materia di organizzazione sanitaria».
«La Corte costituzionale, riunita in camera di consiglio – riporta la nota – ha esaminato il ricorso con cui la Regione Emilia Romagna ha sollevato conflitto di attribuzione nei confronti dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Bologna. La Regione ha impugnato la sanzione della radiazione dall’albo dei medici adottata dalla Commissione disciplinare dell’Ordine nei confronti del medico assessore regionale alle politiche per la salute, perché aveva proposto e contribuito ad approvare una delibera della Giunta regionale sulla possibilità di impiegare infermieri nelle ambulanze anche in assenza dei medici. Delibera non gradita all’Ordine».
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In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio Stampa della Corte costituzionale fa sapere che, a conclusione della discussione, il ricorso è stato accolto. La Corte ha ritenuto che l’Ordine, «nel sanzionare il medico/assessore, di fatto ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza».
La sentenza è stata accolta con favore dai legali di Venturi. «Si tratta di una decisione importante che rimarca l’abnormità del provvedimento di radiazione adottato nei confronti dell’assessore Venturi, per aver semplicemente esercitato le proprie funzioni di iniziativa e di indirizzo politico». Così commenta il professor Vittorio Manes, penalista che insieme al professor Giuseppe Caia, amministrativista, ha assistito la Regione Emilia-Romagna e Sergio Venturi nel caso della radiazione di quest’ultimo dall’ordine dei medici, con un provvedimento che la Corte costituzionale ha oggi dichiarato illegittimo. «Come noi – ricorda Manes – avevamo evidenziato sin dall’inizio del procedimento disciplinare, nelle nostre memorie».
«Ora si tratterà di verificare le responsabilità di chi ha adottato questo provvedimento – prosegue il penalista – nelle sedi di competenza». Resta in piedi infatti, il procedimento penale per i nove commissari che deliberarono la radiazione, accusati di concorso in abuso di ufficio e per cui è fissata l’udienza preliminare. Inoltre si dovrà verificare l’entità dei danni civili: il danno di immagine provocato da questa vicenda alla Regione e alla figura professionale di Venturi.
LE REAZIONI
FNOPI
«La sentenza della Corte costituzionale ha per la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri un duplice significato. Il primo è il riconoscimento della libertà delle Regioni di programmare un servizio che non lede alcun diritto di altre professioni. Ma soprattutto al di là di questo, riconosce la bontà e la correttezza dell’articolo 52 del nuovo Codice deontologico degli infermieri in cui, in qualche modo anticipando di 6 mesi circa il concetto espresso dalla Corte costituzionale, si afferma che “l’Ordine Professionale non interviene nei confronti dell’Infermiere impegnato in incarichi politico istituzionali nell’esercizio delle relative funzioni”».
«La Consulta infatti, come si legge nello stesso comunicato che anticipa le conclusioni della decisione, ha stabilito che “nel sanzionare il medico/assessore, di fatto (l’ordine, n.d.r..) ha sindacato le scelte politico-amministrative della Giunta in materia di organizzazione dei servizi sanitari, su cui non ha alcuna competenza”. Quindi una scelta deontologicamente corretta quella dell’assessore Venturi, ma altrettanto corretta la scelta FNOPI del Codice Deontologico degli infermieri in cui si ribadisce quindi, indirettamente, la necessità di affrontare con serenità e trasparenza la creazione di un nuovo modello di assistenza sanitaria. Il Codice degli infermieri è in piena armonia con la giurisprudenza della Consulta».