Dopo la modifica del regolamento sui medicinali, il Regno Unito ha approvato l’uso in emergenza di un vaccino contro Covid e la creazione di una “forza lavoro ampliata”
Farmacisti, ostetriche, fisioterapisti e studenti di infermieristica e medicina potrebbero essere autorizzati a somministrare il vaccino anti-Covid-19 nel Regno Unito. Lo stabiliscono le nuove leggi entrate in vigore nel paese di Boris Johnson, che prevedono l’approvazione dell’uso di emergenza di un vaccino contro il virus (appena pronto) e la creazione di una forza lavoro ampliata, dedicata esplicitamente all’immunizzazione della popolazione.
Questa nuova compagine verrà sottoposta a un «robusto programma di formazione», dopo l’approvazione delle modifiche alla “Human Medicines Regulation 2012”. Cambiamenti che, secondo il segretario alla Salute Matt Hancock, «ci aiuteranno a fare tutto il possibile per assicurarci di essere pronti a lanciare un vaccino Covid-19 sicuro ed efficace non appena avrà superato gli studi clinici».
Una decisione del governo arrivata in seguito a una consultazione durata tre settimane, per avviare una revisione formale delle nuove normative per l’uso di medicinali e vaccini senza licenza entro un anno dal primo utilizzo. Uno degli emendamenti estenderebbe l’attuale immunità dalla responsabilità civile alle aziende che producono il vaccino, non più solo agli operatori sanitari e ai produttori. Questo le proteggerebbe dalla responsabilità legale nelle cause civili «ma non darebbe loro l’immunità totale dalla responsabilità civile», secondo il governo.
Di fronte a queste modifiche alcuni avevano espresso la preoccupazione che simili variazioni significassero vaccino obbligatorio o utilizzo di prodotti non testati. Entrambe possibilità negate dal governo inglese in uno statement. Qualsiasi autorizzazione che utilizzi le normative sarebbe a breve termine, tenuta sotto controllo e cesserebbe automaticamente quando al prodotto viene concessa una licenza completa.
Sulle possibilità di impiegare i professionisti sanitari già citati, il governo ha voluto chiarire che dipende dalle singole scelte delle nazioni Uk. Alcune professioni, tra cui i terapisti occupazionali, avevano chiesto di essere coinvolti nella distribuzione del vaccino anti-influenzale, in vista anche dell’arrivo del vaccino contro Covid. Nel frattempo autorità sanitarie e associazioni di professionisti si stanno confrontando. Sarà un nuovo protocollo nazionale a stabilire chi dovrà essere formato a questo scopo e come dovrà operare.
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