Le rassicurazione del Ministro della Salute, Roberto Speranza arrivano a margine del convegno ‘Diritti alla sanità’ organizzato oggi a Roma da Cisl Fp, Fnp e Cisl pensionati. Ieri il premier Conte aveva frenato sulla tempistica della riforma
«C’è l’impegno unitario di tutto il Governo a superare il superticket progressivamente», lo ribadisce il Ministro della Salute, Roberto Speranza, all’indomani della brusca frenata del premier Giuseppe Conte sulla revisione dei ticket sanitari. «Gli interventi sul super ticket e sul ticket sanitario – ha spiegato infatti Conte a Cagliari – sono programmati non domani mattina ma in un arco di tempo più ampio. Ricordo che il nostro progetto non scade a dicembre, ma è da attuare nel corso della legislatura, e anche i tempi degli interventi sono da dosare nel corso dei prossimi mesi e anche degli anni».
«Come ministro farò tutto il possibile perché si faccia velocemente», ha dichiarato il Ministro a margine del convegno ‘Diritti alla sanità’ organizzato oggi a Roma da Cisl Fp, Fnp e Cisl pensionati. Il mondo della sanità si è ritrovato all’Auditorium Donat Cattin, alla presenza del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, il presidente ISS Silvio Brusaferro e il segretario Cisl Fp Maurizio Petriccioli. «Ci sono ancora troppe persone che non si curano per motivi economici e questo per me è una priorità assoluta», ha continuato Speranza. Per quanto riguarda la possibilità che si verifichino episodi di evasione, il ministro ha chiarito che «bisognerà studiare una metodologia efficace che consenta di evitare atteggiamenti sbagliati».
Favorevole all’abolizione del superticket anche il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. «Avendola presa come misura nella mia regione, mi troverebbe assolutamente d’accordo in prospettiva ad andare verso l’eliminazione del superticket – ha commentato Bonaccini a margine del convegno -. Sono quindi d’accordo con il ministro Speranza, ma è evidente che serve una compatibilità di bilancio». Per quanto riguarda il superticket, ha ricordato, l’Emilia Romagna è «l’unica regione che dal primo gennaio scorso l’ha eliminato per tutti i nuclei familiari che non superano i 100.000 euro di reddito annuo, cioè tre quarti delle famiglie che risiedono nella regione». Il superticket, ha proseguito, «andrebbe in prospettiva eliminato, non so se per tutte le fasce di reddito, noi abbiamo deciso di tenerlo solo per la quarta faccia fascia. Aspetterò di capire le valutazioni che fa il Governo».
Nel suo intervento, il ministro della Salute, Roberto Speranza fornisce alcuni dati: abbattere il superticket costa 550 milioni all’anno, di cui 60 già stanziati, quindi ne restano 490. «Noi siamo tutti d’accordo – sottolinea il Ministro -. Ho proposto un ddl collegato alla finanziaria che prova a costruire un bilanciamento di tutto il ticket che tenga in considerazioni le condizioni economiche di partenza. Il criterio di progressività è il criterio giusto».
Il titolare di Lungotevere Ripa ha ribadito quello che per lui è la stella polare del suo agire: l’articolo 32 della Costituzione. Fondamentale, infatti, il sistema sanitario universalistico: «Ho la stessa età del SSN, sono nato 10 giorni dopo. Universalismo è una pietra preziosa da difendere e tutelare». Speranza ha poi sottolineato l’aumento del Fondo sanitario nazionale: «Noi abbiamo fatto una scelta: nel 2020 ci saranno 2 mld in più nel fondo sanitario nazionale. È una direzione giusta. Significa iniziare a fare una battaglia di natura culturale, dire con nettezza che i soldi che si mettono per la cura delle persone sono un investimento e non una spesa».
Infine il Patto per la Salute, che il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha invocato auspicando una rapida approvazione: «Le scelte strategiche le faremo nel Patto per la Salute che doveva essere approvato entro il 31 marzo 2019 ma sono convinto che ci sono le condizioni per costruire una accelerazione per affrontare subito la materia».
Speranza ha poi sottolineato che si adopererà affinché il ddl contro le aggressioni al personale sanitario venga approvato al più presto in via definitiva dalla Camera: «C’è una questione enorme che riguarda il personale. Dobbiamo avere più cura di chi ci cura. Negli ultimi mesi c’è un fenomeno brutto: aumentano le violenze contro gli operatori sanitari. Io spingeró affinché la Camera approvi in via definitiva il ddl anti aggressioni».