Sanità 16 Novembre 2017 17:45

Rinnovo contratto, Cozza (Cgil): «Dobbiamo valorizzare la professionalità dei medici»; Papotto (Cisl): «Penalizzare chi non lo applicherà»

L’intervista doppia ai Segretari di Cgil Medici e Cisl Medici per ribadire l’unità di intenti delle due sigle al tavolo negoziale. E sulla Legge di Bilancio la richiesta è univoca: «Servono più risorse»

Risorse, esigibilità e trasparenza per il nuovo contratto. Sono questi i temi centrali intorno ai quali c’è assoluta unità di intenti tra due dei principali sindacati di rappresentanza dei medici, Cgil e Cisl, chiamati a sedersi, insieme alle altre sigle e all’Aran (Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni), al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto della categoria. L’intervista in coppia a Massimo Cozza (Segretario Nazionale Cgil Medici) e a Biagio Papotto (Segretario Generale Cisl Medici) di Sanità Informazione, intende chiarire i punti di incontro delle due sigle su un argomento, quello contrattuale, che ormai da più di otto anni tiene sulle spine migliaia di camici bianchi.

Segretario Cozza, qual è la vostra posizione sul rinnovo del contratto della sanità?

«Il contratto va assolutamente chiuso ma ci devono essere le risorse per poterlo fare. Bisogna valorizzare la professionalità dei medici e dobbiamo stabilire regole certe che vengano applicate in tutte le aziende».

Ci sono punti di scontro con le altre organizzazioni sindacali?

«No, noi abbiamo un’unitarietà di fondo sulle varie questioni. Primo, bisogna avere le risorse, che ancora non sono certe; e poi bisognerà vedere, perché adesso siamo ancora ai principi, che sono assolutamente condivisibili, ma poi va aspettata la pratica, perché è nella virgola che si nasconde l’insidia».

Segretario Papotto, la Cisl condivide la stessa posizione?

«Sì, senz’altro. Non si fanno contratti senza il giusto finanziamento. Stiamo aspettando l’approvazione della Legge di Bilancio per vedere quanti soldi effettivamente saranno previsti per i contratti della categoria, perché ad oggi, dopo otto anni di attesa, non abbiamo ancora una copertura economica certa».

Ma a suo avviso è solo un problema di risorse oppure la battaglia si svolgerà anche su altri terreni?

«È chiaro che per poter intavolare una trattativa le risorse ci devono essere, ma la battaglia sarà anche sulla parte normativa: noi vogliamo più trasparenza, vogliamo che nel contratto questa volta si preveda la possibilità di penalizzare quel Direttore Generale o quegli Assessori che in periferia non applicano il contratto come si deve. E abbiamo già detto e scritto nel nostro programma firmato da Cgil, Cisl e Uil».

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