Con la firma del MOU raggiunto l’accordo tra il gruppo Rotelli e il Ministro della salute e della Popolazione egiziano per garantire attraverso innovazione tecnologica, alta specializzazione, corsi, programmi di scambi e sviluppo di Smart Clinic, un sistema sanitario all’avanguardia in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini
Innovazione tecnologica, alta specializzazione, sviluppo di Smart Clinic e formazione saranno le note distintive che porteranno i medici italiani del gruppo San Donato in Egitto. Il progetto MOU (Memorandum of Understanding), finalizzato nei giorni scorsi nella capitale egiziana, è stato sottoscritto da Khaled Abdel Ghaffar, Ministro della Salute e della popolazione egiziana; da Kamel Ghribi, Presidente di GKSD Investiment Holding (società leader nei servizi di consulenza strategica) e vicepresidente del gruppo San Donato e Paolo Rotelli, Presidente del Gruppo San Donato e vice di GKSD. Della delegazione rientrata ieri in Italia ha fatto parte anche il ministro degli affari esteri italiano, Antonio Tajani.
Il protocollo d’intesa che prevede una programmazione a lungo termine si articolerà in diversi ambiti a partire dalla gestione dell’ospedale Sheikh Zayed al Cairo, una delle più importanti realtà sanitarie della capitale. L’obiettivo è la trasformazione del servizio sanitario egiziano per rafforzare la qualità delle cure destinate alla popolazione e l’innovazione tecnologica negli ambiti clinici ad alta specializzazione. «Vogliamo costruire un sistema sanitario forte in grado di soddisfare le necessità dei pazienti e migliorare il benessere degli egiziani e delle future generazioni – ha dichiarato Kamel Ghribi -. Vogliamo anche dimostrare al mondo come, attraverso la sanità, sia possibile abbattere le barriere che dividono, creare valori e costruire legami solidi tra le nazioni».
Tra i punti cardini di MOU, la realizzazione di Smart Clinic secondo il concetto di prossimità coniato proprio dal Gruppo San Donato con il rivoluzionario progetto di poliambulatorio presso i centri commerciali. Quindi di facile accesso, con orari ampi e in grado di offrire visite specialistiche in diversi ambiti: dalla cardiologia alla chirurgia, dalla neurologia alla endocrinologia fino alla ginecologia e alla medicina estetica. Un nuovo modo di concepire la sanità più vicino alla gente sia in regime privato o in convenzione con il servizio sanitario nazionale. Un modello che sarà esportato dunque grazie agli investimenti di GKSD Investment Holding e del Gruppo San Donato che provvederanno alla formazione di professionisti sanitari locali attraverso corsi e programmi di scambio.
Il legame tra il Gruppo San Donato e l’Egitto per altro ha radici lontane, infatti, da almeno 30 anni è attiva al Cairo l’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo del professor Alessandro Frigiola, che è anche direttore dell’area cardiochirurgica pediatrica presso l’IRCCS Policlinico San Donato. Un impegno che ha portato in terra d’Africa medici italiani per 60 missioni operatorie e formato oltre 120 medici egiziani in cardiologia e cardiochirurgia pediatrica e neonatale con l’obiettivo di renderli autonomi nel trattamento delle cardiopatie dei bambini a partire dall’anno di vita. «L’Italia possiede un sistema sanitario pubblico tra i migliori al mondo con la possibilità di offrire prestazioni gratuite sia in ospedali pubblici che in ospedali privati convenzionati – ha fatto notare Paolo Rotelli, Presidente del gruppo San Donato -. Il nostro obiettivo è far riconoscere le nostre competenze sanitarie con i fatti, direttamente presso le strutture egiziane, aiutando così il Paese a consolidare il proprio sistema sanitario e a preparare il futuro della medicina insieme. Crediamo molto in questa collaborazione perché abbiamo esperienze diverse, ma di pari merito».
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