In Italia vivono più di 1 milione e 700mila donne di origine straniera in età fertile, provenienti da tutti e cinque i continenti e spesso portatrici di un diverso schema di valori per quanto riguarda la sessualità ed il ruolo della donna all’interno della società e famiglia. Il quadro tracciato dal recente congresso della Società Italiana della Ginecologia e Ostetricia (Sigo) evidenzia che soltanto il 20% delle oltre 155mila under 20 d’origine straniera che risiede in Italia, si è sottoposta almeno una volta ad una visita ginecologica, contro il 70% delle loro coetanee italiane. Per quanto riguarda la maternità, l’età media delle madri è di 29 anni contro i 32 delle italiane e negli ospedali del nostro Paese un parto su cinque è svolto da una donna di origine straniera, mentre il 34% degli aborti è praticato da un’immigrata. Circa la provenienza, emerge che il 26% è originaria dell’Unione Europea, il 25% proviene invece dall’Africa. Seguono l’Asia (18%) e il Sud-America (8%). Un altro dato interessante emerso dallo studio è che il 13% degli stranieri afferma di avere difficoltà nello spiegare correttamente in italiano i propri disturbi ad un medico. È la dimostrazione che c’è ancora da lavorare per far sì che l’integrazione auspicata passi anche dal rapporto di fiducia tra lo straniero e il Sistema sanitario della nazione ospite.