Cominciamo con le buone notizie. L’aspettativa di vita mondiale continua ad aumentare – come emerge dal Rapporto sulla Sanità Ocse – con un ritmo di circa 3-4 mesi in più ogni anno. In cima alla classifica svetta il Giappone (83,4 anni) seguito subito dopo dai fiori all’occhiello della longevità in Europa: Spagna (83,2), Svizzera (82,9), Italia (82,8) e Francia (82,3). Per quanto riguarda l’accesso alle cure, circa il 20% della spesa sanitaria viene pagata di tasca propria dai cittadini. Solo in Francia e nel Regno Unito questa percentuale si attesta al di sotto del 10%. Dal 2000 inoltre è cresciuto il numero di infermieri e medici, soprattutto nei Paesi, come il Regno Unito, dove il numero di persone dedicate a questi lavori era più basso. Il rapporto Ocse evidenzia poi il paradosso italiano, patria della dieta mediterranea e al tempo stesso il Paese in cui i tassi di sovrappeso e obesità tra i bambini sono tra i più alti al mondo. Un dato che mette il nostro Paese al quinto posto tra i membri dell’organizzazione, dietro solo a Grecia, Gran Bretagna, Usa e Nuova Zelanda. Altro primato di cui non vantarsi per il Balpaese è l’altissima percentuale di tagli cesarei (36,1%): ben al di sopra della media Ocse (27,6) ben lontana dagli standard francesi (20,8%) e inglesi (23%).