Sanità 1 Dicembre 2022 12:06

Schillaci: «Rivalutare trattamento economico di operatori Ssn». E su PNRR: «Non basta edificare, servono risorse per nuovo personale»

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, parla all’ “Healthcare Summit 2022. Pnrr, digitalizzazione e innovazione nelle cure” del Sole 24 Ore. Nel suo intervento il punto su PNRR, manovra e campagna vaccinale

«Il mio impegno è quello di rivalutare il trattamento economico di chi opera nel Servizio sanitario nazionale», e il primo segnale è il provvedimento, contenuto nelle risorse riservate dall’ultima manovra al personale dell’emergenza-urgenza, «che spero possano essere anticipate dal 2024 al 2023». Così il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento all’Healthcare Summit 2022 “Pnrr, digitalizzazione e innovazione nelle cure” del Sole 24 Ore a Roma. Bisognerà dunque «destinare insieme alle Regioni un maggior finanziamento per retribuire al meglio tutti gli operatori».

«Per la sanità 2,2 miliardi in più del previsto»

«Nonostante la situazione economica complicata a causa del post-pandemia, della guerra in Ucraina e della crisi energetica», la manovra destina alla sanità «2,2 miliardi in più rispetto a quanto previsto. È – per il ministro Schillaci – una chiara inversione di tendenza», considerato che «dal 2013 al 2019 il fondo sanitario è sempre stato definanziato da tutti i governi che si sono succeduti in quegli anni».

Solo nel 2020 e 2021 «ci sono stati incrementi in conseguenza della pandemia». Per questo, «il nostro sforzo iniziale, in una manovra licenziata in un mese (il giuramento è avvenuto il 22 ottobre e la manovra è stata portata al Consiglio dei ministri il 21 novembre), è stato quello di mettere la Sanità al centro dell’attenzione», destinandole «4,2 miliardi nel 2023 e 2,4 in più nel 2024». Schillaci spiega che «è vero che 1,2 miliardi di extra budget andranno per il costo delle bollette», ma il personale sanitario, «che merita rispetto e che tutti hanno chiamato eroi durante la pandemia, salvo poi dimenticarsene», non verrà lasciato indietro. «Il mio impegno – spiega infatti il ministro – è quello di rivalutare il trattamento economico di chi opera nel Ssn», considerato anche «l’impegno con le Regioni di destinare, non appena sarà possibile, un maggior finanziamento per retribuire meglio gli operatori sanitari».

«Risorse PNRR per sanità riservata a edificare nuove strutture. Ma bisogna riempirle di operatori sanitari»

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza «rappresenta una opportunità da cui dipende molto del nostro futuro», motivo per cui «dobbiamo cercare di utilizzare al meglio queste risorse. Se guardiamo alla Missione 6, relativa alla sanità, abbiamo degli investimenti di 7 miliardi di euro che hanno come finalità quella di riorganizzazione la Sanità territoriale. Questo – spiega Schillaci – è un aspetto particolarmente importante perché la pandemia ha dimostrato come rappresenti la fragilità maggiore» del nostro Ssn, e risulta dunque «fondamentale trovare delle soluzioni concrete».

È necessario, ad esempio, che «le Case di comunità vengano non solo costituite ma anche popolate di professionisti», in modo da fornire ai cittadini «le risposte adeguate alle loro esigenze di salute». Non basta però soltanto costruirle, queste Case di comunità, ma «anche far sì che entrino in un sistema virtuoso di medicina territoriale, in cui venga riconosciuto il ruolo fondamentale dei medici di medicina generale e della rete delle farmacie». Per fare questo c’è però bisogno di risorse diverse da quelle del PNRR, dato che, per quanto riguarda la Sanità, i miliardi in arrivo «vanno a coprire solo i costi di edificazione di nuove strutture».

Presentata la campagna nazionale di vaccinazione per Covid e influenza

Schillaci ha poi aggiunto: «Oggi presentiamo la campagna nazionale di vaccinazione per il Covid e per l’influenza. Vogliamo ribadire che noi non rimaniamo indietro su nessun tema» e «non abbiamo mai pensato di non guardare con attenzione al Covid». Il quale si trova «sicuramente in una fase diversa», ed è dunque «una malattia diversa rispetto a quella di tre anni fa». Ma «noi controlliamo con attenzione tutti i dati e invitiamo le persone più fragili a vaccinarsi».

 

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