Il mancato superamento del tetto di spesa per le assunzioni nel SSN fa infuriare i sindacati. Tra le disposizioni approvate, anche misure per far fronte alla carenza di medici di medicina generale e la modifica del comma 687 della Legge di Bilancio
Il Senato ha approvato il Dl Semplificazioni con 142 voti favorevoli, 74 contrari e 10 astensioni. Il testo, che ora dovrà passare l’esame della Camera, contiene alcuni importanti provvedimenti in ambito sanitario, nonostante i dubbi del Quirinale dei giorni scorsi abbiano portato allo stralcio di 62 emendamenti. Ecco le principali misure che hanno ottenuto il disco verde a Palazzo Madama.
IL PERSONALE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Il ministero della Salute dovrà definire una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale tenendo conto di quanto previsto in materia di definizione dei piani triennali dei fabbisogni di personale. Viene poi prevista, con decreto del ministero, l’istituzione di un Comitato paritetico per la predisposizione di una proposta di revisione della normativa in materia di obiettivi per la gestione e il contenimento del costo del personale delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario nazionale, di cui faranno parte rappresentanti dei Dipartimenti per gli Affari regionali e le autonomie, della funzione pubblica, del Ministero dell’economia e delle finanze e delle Regioni.
A fare infuriare medici e sindacati di categoria, però, è la mancata previsione in una disposizione di legge del superamento del tetto di spesa per le assunzioni del personale del SSN, trasformato in ordine del giorno, e quindi in un impegno del Governo, dopo lo stop da parte della Ragioneria dello Stato.
LE REAZIONI AL MANCATO SUPERAMENTO DEL TETTO DI SPESA PER IL PERSONALE
«Un fatto gravissimo – commenta il segretario nazionale Anaao Assomed Carlo Palermo – che carica un organismo tecnico della grave responsabilità politica e sociale di impedire assunzioni in un settore che ha carichi di lavoro da tempo al di sotto della linea di guardia, portando al collasso il SSN. Occorre recuperare al più presto la misura bocciata – conclude Palermo – per consentire quelle politiche di assunzioni che rappresentano l’ossigeno per un sistema sanitario pubblico in asfissia per carenza di risorse umane, oltre che economiche. Sempre che nel Governo e nel Parlamento ci sia la volontà di tenere in piedi la più grande infrastruttura sociale e civile del Paese, evitando che crolli come un qualsiasi viadotto autostradale».
«Ancora una volta – commenta il Coordinatore FASSID Corrado Bibbolino – quando si accende una tenue speranza di dare ossigeno ad un SSN morente per una sindrome ostruttiva cronica da strangolamento, gli agenti patogeni determinati dal combinato disposto tra MEF, Ragioneria dello Stato e pseudotecnocrazia accrescono virulenza e si accaniscono in corpore vili. Un tetto alla spesa per il personale che ha determinato solo fuga all’estero o verso il privato viene impugnato con una ottusità funzionale solo a chi vuole la disgregazione. A questo punto nel progressivo omicidio del SSN più che la colpa c’è da indagare sul dolo».
LA CARENZA DI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
L’articolo 9 del testo intende far fronte alla carenza dei medici di medicina generale, riconoscendo agli iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale la facoltà di partecipare all’assegnazione degli incarichi convenzionali fino al 31 dicembre 2021. Viene specificato che la loro assegnazione viene in ogni caso subordinata rispetto a quella dei medici in possesso del diploma e agli altri medici aventi, a qualsiasi titolo, diritto all’inserimento nella graduatoria regionale. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto, in sede di Accordo Collettivo Nazionale saranno individuati i criteri di priorità per l’inserimento nelle graduatorie regionali dei medici iscritti al corso di formazione specifica in medicina generale, per l’assegnazione degli incarichi convenzionali, nonché le relative modalità di remunerazione.
Le Regioni, poi, potranno prevedere limitazioni del massimale di assistiti in carico, ovvero organizzare i corsi a tempo parziale, prevedendo in ogni caso che l’articolazione oraria e l’organizzazione delle attività assistenziali non pregiudichino la corretta partecipazione alle attività didattiche previste per il completamento del corso di formazione specifica in medicina generale.
LA MODIFICA DEL COMMA 687 DELLA LEGGE DI BILANCIO
Come promesso ai sindacati, il comma 687 della Legge di Bilancio viene modificato. Il nuovo testo prevede che per il triennio 2019 – 2021, la dirigenza amministrativa, professionale e tecnica del Servizio sanitario nazionale è compresa nell’area della contrattazione collettiva della Sanità.
PAYBACK FARMACEUTICO
Qualora entro il 15 febbraio 2019 non si sia perfezionato il recupero integrale delle risorse finanziarie connesse alle procedure di ripiano della spesa farmaceutica per gli anni 2013-2017, è previsto che il Direttore generale dell’Aifa, entro il 30 aprile 2019, debba accertare che le Aziende farmaceutiche titolari di Aic abbiano versato almeno l’importo di 2,378 milioni. L’accertamento dovrà essere compiuto entro il 31 maggio 2019, e verrà effettuato computando gli importi già versati per i ripiani degli anni 2013-2017 e quelli versati risultanti a seguito degli effetti, che restano fermi, delle transazioni stipulate sulla base della legge 136/2018. A seguito dell’accertamento positivo, con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita l’Aifa, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni, verrà ripartito tra le Regioni l’importo giacente sul Fondo per il payback 2013-2017.