È quanto emerge dai risultati di uno studio che ha confrontato i sistemi sanitari di undici paesi dell’area più sviluppata del mondo. Paragonando diversi dati, ottenuti da fonti quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OCSE e questionari compilati da pazienti e medici, emerge infatti che il sistema sanitario statunitense è peggiore di quello degli altri stati […]
È quanto emerge dai risultati di uno studio che ha confrontato i sistemi sanitari di undici paesi dell’area più sviluppata del mondo. Paragonando diversi dati, ottenuti da fonti quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’OCSE e questionari compilati da pazienti e medici, emerge infatti che il sistema sanitario statunitense è peggiore di quello degli altri stati esaminati (Australia, Svizzera, Svezia, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Germania, Canada e Francia). Il Regno Unito invece ha ottenuto la prima posizione. Tra i parametri presi in considerazione spiccano la facilità di accedere al sistema sanitario e le uguali possibilità di accesso per persone con diversi redditi, l’efficienza amministrativa, la positività dei risultati delle cure e il buon funzionamento di tutto il processo. «Il punteggio degli Stati Uniti è basso in tutte le cinque aree che misurano le performance qualitative», ha dichiarato Eric Schneider del think tank Commonwealth Fund, che ha condotto la ricerca.
Tallone d’Achille del sistema statunitense è la difficoltà di accedere alle cure: il 44% delle persone con basso reddito hanno difficoltà ad accedere al sistema sanitario, problema riscontrato anche dal 26% di coloro che hanno un reddito alto. Misurando gli stessi parametri nel Regno Unito, si ottengono rispettivamente percentuali pari al 7 e al 4%. «Uno statunitense con alto reddito ha più probabilità di avere problemi economici accedendo al sistema sanitario rispetto a una persona più povera che risiede nel Regno Unito», sottolinea Schneider.
In questo panorama, l’Obamacare ha portato senz’altro dei miglioramenti, avendo esteso la copertura sanitaria a più di 20 milioni di persone. Tuttavia, le proposte attualmente presenti al Congresso che smantellerebbero la riforma tanto voluta dall’ex Presidente potrebbero disfare gran parte degli obiettivi raggiunti, aumentando il numero delle persone senza assicurazione sanitaria che potrebbero arrivare a più di 20 milioni nel prossimo decennio. Se la riforma sanitaria di Trump andasse in porto, gli Stati Uniti allungherebbero, invece di accorciare, la distanza che già li divide dagli altri paesi benestanti.
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Per maggiori informazioni sulla ricerca, leggi l’articolo su New Scientist