Durante il question time alla Camera, il ministro della Salute classifica l’ordinanza del 1 agosto che ristabilisce il distanziamento sui treni come essenziale e prosegue: «Penso che dovremmo insistere su questa regola insieme alle regioni»
Il distanziamento è ancora essenziale, sopratutto sui mezzi di trasporto in cui il ricambio di aria non può essere assicurato. Lo ha ribadito, durante il Question Time alla Camera dei Deputati, il ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo prima all’interrogazione di Veronica Giannone del gruppo Misto e poi a quella di Lisa Noja di Italia Viva. Entrambe focalizzate sulle perdite delle compagnie ferroviarie e sui disagi dei cittadini, dopo la firma dell’ordinanza che ristabilisce il distanziamento sui treni.
Rispondendo a Giannone, Speranza ha ribadito l’urgenza di continuare a rispettare tre regole fondamentali: indossare la mascherina, rispettare il distanziamento di almeno un metro e lavaggio frequente delle mani. «L’ordinanza di sabato scorso – ha spiegato il ministro – non è legata solo alla vicenda dei treni, ma al rispetto di queste tre regole che sono ancora essenziali. Penso quindi che questa ordinanza sia ancora essenziale e i termini verranno confermati nei prossimi dpcm. C’è stata ovviamente una ricaduta anche nella vicenda dei treni ad alta percorrenza. È evidente che qualunque scelta restrittiva comporta costi, sacrifici e disagi. Tuttavia dobbiamo assolutamente rispettare questi tre principi perché solo questo ci può consentire di non vanificare gli sforzi dei cittadini».
La deputata del Gruppo Misto ha ricordato che la compagnia Italo ha cancellato 8 treni il 1 di agosto, quando l’ordinanza è tornata in vigore. Lasciando così “a piedi” oltre 8 mila italiani che avevano già acquistato il titolo di viaggio. Ricordando che invece in aereo è sufficiente indossare la mascherina e mantenere una temperatura sotto i 37,5 gradi. Così la deputata Noja di Italia Viva ha voluto aggiungere che nei trasporti locali già da tempo il distanziamento non è più rispettato e che quattro regioni – Liguria, Lombardia, Veneto e Piemonte – hanno deciso di non applicarla.
«Siamo tra i Paesi europei che meglio sono riusciti a controllare il contagio – ha ribadito Speranza -. Nei giorni scorsi il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della Malattia ha indicato il tasso di incidenza del virus su 100 mila abitanti. L’Italia ha il 5,7, il Regno Unito 12,6, in Romania 75,1. Siamo il Paese meglio collocato. Le regole essenziali devono essere rispettate in tutti i luoghi al chiuso».
«Ci possono essere – ha continuato – delle eccezioni nel caso in cui il Comitato tecnico-scientifico riconosca dei protocolli di sicurezza, come è avvenuto per le compagnie aeree, dove la modalità di ricambio dell’aria consente un livello di sicurezza anche senza gli evidenti limiti di distanziamento. Penso che dovremmo insistere su questa regola insieme alle regioni. In queste ore c’è un tavolo di confronto come sempre in questi mesi. Rivendico che uno dei punti di forza sia stata una relazione continua con le Regioni. Le istituzioni repubblicane e il Servizio sanitario nazionale hanno retto, il nostro obbiettivo è continuare in questa battaglia. Un dialogo continuo tra governo nazionale e governi territoriali è indispensabile per vincere questa sfida».
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