Previsto un meccanismo che a regime porterà a un doppio automatismo: di sospensione della validità del Green pass di fronte ad un caso di positività e al tempo stesso però uno stop di questa sospensione e riattivazione del certificato in caso di tampone negativo dopo la positività
Green pass sospesi ed elenchi dei non vaccinati, il question time del ministro della Salute Roberto Speranza si è svolto all’insegna dei chiarimenti sulle ultime misure del governo. Anche se il ministro ha tenuto a ribadire l’impegno su tanti temi che esulano dal Covid e rassicurare sulle precauzioni prese per gli interventi rinviati in questi giorni a causa dell’ondata da Omicron.
Il Governo sta lavorando sul «tema degli interventi rinviati e delle visite non fatte per i picchi del Covid e la conseguente pressione sugli ospedali, lo scorso anno nel ‘decreto agosto‘ sono stati stanziati 500 milioni di euro per il loro recupero e nella legge di bilancio approvata c’è un altro mezzo miliardo dedicato a questa finalità».
Finora sono 194 milioni i Green pass scaricati, ha snocciolato Speranza, alla richiesta di comprensione sulle tante certificazioni non sospese durante la positività. «Abbiamo dovuto lavorare per costruire una modalità nostra, nazionale, di sospensione diversa del Green pass perché all’inizio la modalità europea prevedeva solo la sospensione in caso di falsificazione. Dopo alcune sollecitazioni, anche di natura parlamentare, con l’ultimo Dpcm del 17 dicembre abbiam introdotto un meccanismo che a regime porterà a un doppio automatismo: di sospensione della validità del Green pass di fronte ad un caso di positività e al tempo stesso però uno stop di questa sospensione e riattivazione del certificato in caso di tampone negativo dopo la positività. È una procedura in corso, penso che dobbiamo lavorare perché questi problemi che ancora ci sono stati possano essere risolti. Il Governo continuerà a puntare sul Green Pass, c’è stata una estensione del suo utilizzo. La strategia del Governo è continuare a puntare sul certificato verde».
«Sarà cura del Ministero della Salute predisporre gli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale per gli over 50 – ha continuato – anche acquisendo direttamente dal sistema della Tessera sanitaria le informazioni relative alla somministrazione dei vaccini acquisite giornalmente dall’anagrafe vaccinale nazionale». «Anche se la verifica dell’inadempimento sarà in prima battuta con sistemi informatizzati, il decreto legge prevede una fase di contraddittorio con il rispetto dei principi enunciati a riguardo dalla Corte Costituzionale, in particolare il ministero della Salute avvalendosi dell’Agenzia delle entrate invierà una comunicazione ai soggetti inadempienti i quali potranno trasmettere all’Asl competente l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dell’obbligo vaccinale. La norma – ha aggiunto Speranza – è conforme al regolamento europeo 679 del 2016 che consente il trattamento dei dati relativi alla salute per motivi di interesse pubblico».
Infine, Speranza ha ammesso che questa che l’Italia sta affrontando è una nuova fase epidemia, ricca di complessità dovute alla nuova variante. «Il rapporto casi e ospedalizzazioni è radicalmente cambiato in questa stagione grazie all’altissimo tasso di vaccinazione del Paese – ha detto -. Siam arrivati in Italia all’89,58% di prime dosi. Questo ha una conseguenza, ad un aumentare di casi non corrispondono le ospedalizzazioni. Basti ricordare che nell’ultima finestra dei dati dell’Iss emerge che i due terzi degli ingressi in terapia intensiva avvengono da parte di non vaccinati, il 50% che entra in area medica è non vaccinato. Il 10% di italiani che non è non vaccinato, ha quindi un impatto sulle nostre strutture ospedaliere».
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