La lotta contro le infezioni ospedaliere fa un importante passo avanti: l’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ha aggiornato il protocollo per la sorveglianza delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria (HAI) nelle unità di terapia intensiva (ICU) europee. Il nuovo documento, giunto alla versione 2.3, punta a migliorare la qualità dell’assistenza nelle ICU, attraverso la raccolta e l’analisi standardizzata dei dati.
Gli obiettivi proposti con il protocollo sono sia di portata locale che regionale, nazional ed europeo. A livello locale si punta a monitorare la diffusione delle infezioni per individuare eventuali criticità e migliorare le pratiche di prevenzione. Sul piano regionale e nazionale l’aggiornamento del protocollo fornisce dati di riferimento utili per confrontare le strutture sanitarie e identificare i principali fattori di rischio. A livello europeo, infine, mira a supportare le politiche di prevenzione delle infezioni e del fenomeno della resistenza antimicrobica, contribuendo a creare un sistema sanitario più sicuro ed efficace.
Le batteriemie primarie e secondarie, le polmoniti, le infezioni del tratto urinario e quelle correlate ai cateteri vascolari sono le infezioni più comuni e pericolose nelle terapie intensive, dove si trovano pazienti già immunodepressi o in condizioni di grave fragilità. Per questo gli esperti che hanno redatto il documento ritengono fondamentale monitorarle. Tra le novità introdotte, rispetto alla precedente versione 2.2, c’è l‘inserimento della necessità aumentata di pressione espiratoria positiva (PEEP) come criterio per definire il peggioramento degli scambi gassosi in caso di polmonite. Aggiornato anche il criterio diagnostico per la polmonite con metodi microbiologici alternativi, al fine di includere le recenti innovazioni nei test diagnostici.
Il protocollo prevede due modalità di sorveglianza, adattabili alle esigenze delle diverse strutture sanitarie. La sorveglianza paziente-centrica, denominata standard, raccoglie dati dettagliati su ogni paziente e consente un’analisi approfondita dei fattori di rischio. La sorveglianza unità-centrica, detta light, richiede meno risorse ed è pensata per monitorare le tendenze generali delle infezioni, pur offrendo dati utili per la comparazione tra diverse ICU. Per garantire una raccolta dati uniforme e precisa, l’Ecdc ha sviluppato HelicsWin.Net, un software gratuito che supporta gli operatori sanitari nell’inserimento e nell’analisi delle informazioni relative alle infezioni. Questo strumento facilita la standardizzazione delle procedure e consente di confrontare i dati tra diverse strutture a livello nazionale ed europeo.
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