Rigenerare il cuore dopo l’infarto, grazie alla riprogrammazione delle cellule. Questo, in parole più semplici, l’obiettivo dell’innovativo studio europeo BIORECAR, coordinato dalla professoressa Valeria Chiono del Politecnico di Torino. Un progetto che esemplifica bene come le discipline tecnologiche possano trovare applicazioni sempre più diffuse nella medicina e nelle scienze della salute. Quando si verifica un infarto del […]
Rigenerare il cuore dopo l’infarto, grazie alla riprogrammazione delle cellule. Questo, in parole più semplici, l’obiettivo dell’innovativo studio europeo BIORECAR, coordinato dalla professoressa Valeria Chiono del Politecnico di Torino. Un progetto che esemplifica bene come le discipline tecnologiche possano trovare applicazioni sempre più diffuse nella medicina e nelle scienze della salute.
Quando si verifica un infarto del miocardio circa un miliardo di cellule preposte alla generazione e alla trasmissione dello stimolo contrattile che regola la frequenza cardiaca, muore nell’arco di poche ore. L’approccio scelto dal progetto BIORECAR è quello della riprogrammazione cellulare diretta e prevede il design di nanoparticelle polimeriche innovative, concepite con lo scopo di “riprogrammare” le cellule presenti nella cicatrice post-infartuale (fibroblasti) cambiando l’espressione genica della cellula, che a quel punto sarà “riprogrammata” e trasformata in una cellula di tessuto cardiaco sano (cardiomiocita). Le nanoparticelle saranno somministrate direttamente nel tessuto attraverso un idrogel iniettabile.
«Benché la ricerca nel campo stia ancora muovendo i suoi primi passi e il grado di riprogrammazione cellulare e di maturazione delle cellule riprogrammate siano ancora limitati per un’applicazione clinica, questo approccio ha le potenzialità per rivoluzionare la medicina rigenerativa cardiaca» chiarisce la dottoressa Valeria Chiono.