Giorgia Meloni ha ribadito che in Consiglio dei ministri ci saranno personalità fuori dalla politica e che “sceglierà i migliori”. Il responsabile sanità di Forza Italia Andrea Mandelli tra i papabili insieme a Francesco Rocca, presidente CRI. In corsa anche l’infettivologo Matteo Bassetti
Giorgia Meloni, la premier in pectore, è stata chiara: «Come ministri sceglieremo i migliori, non necessariamente politici». Le parole della leader di Fratelli d’Italia sembrano spalancare le porte del prossimo Consiglio dei ministri a personalità esterne ai partiti, magari tecnici d’area. L’idea di fondo per FdI resta quella di alcuni tecnici nelle caselle cruciali e il resto della squadra composta da politici, con pari rappresentanza tra Lega e Forza Italia.
Un discorso che inevitabilmente coinvolge anche il Ministero della Salute, dove impazza il totonomi. Sembra perdere quota la figura di Marcello Gemmato, responsabile sanità di Fratelli d’Italia, che ha fatto intendere di non essere della partita, anche se non è escluso un suo coinvolgimento come sottosegretario.
Nel mondo leghista non sono pochi quelli che vorrebbero puntare sulla sanità, anche perché è una delle principali materie di competenza regionale: un ministro della Salute leghista potrebbe facilitare il percorso verso l’autonomia differenziata. In questo caso in pole c’è Luca Coletto, responsabile sanità del partito e attuale assessore alla Salute in Umbria. Ma i nomi più accreditati in ambienti di centrodestra restano quelli di Andrea Mandelli, farmacista presidente FOFI e responsabile sanità di Forza Italia, e di Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana.
Mandelli è rimasto a sorpresa fuori dal Parlamento, sconfitto a Milano nell’uninominale da Bruno Tabacci, ma difficilmente il centrodestra potrebbe privarsi di una personalità esperta in materia sanitaria come lui. Anche Francesco Rocca vanta una lunga esperienza in ambito sanitario e in Fratelli d’Italia molti vedrebbero bene lui a Lungotevere Ripa.
L’altra ipotesi, che nelle ultime ore sembra aver ripreso quota, è quello di un tecnico puro: tra i papabili c’è Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, il cui nome circola da settimane. Poi c’è quello di Guido Rasi, già direttore esecutivo EMA, consulente del generale Figliuolo e direttore scientifico di Consulcesi.
Sia Rasi che Bassetti potrebbero essere di grande aiuto in caso di recrudescenza del Covid. Nelle ultime ore prende quota anche l’ipotesi Andrea Urbani, a lungo Direttore generale della Programmazione del Ministero della Salute e ora Amministratore delegato dell’Irccs San Raffaele di Milano, tecnico di lungo corso molto apprezzato nel mondo della sanità.
Sembrano invece altre ipotesi più politiche come quella di Licia Ronzulli, ex infermiera e braccio destro di Silvio Berlusconi, e di Andrea Costa, attuale Sottosegretario alla Salute ed esponente di Noi Moderati, l’anima centrista della coalizione.
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