Alessio D’Amato, assessore alla Sanità del Lazio: «Il nostro sistema sanitario regionale è già testato alle emergenze: ci siamo presi cura dei malati di Covid-19 provenienti dalla Romania e degli afghani durante la fuga da Kabul»
«Il sistema sanitario della Regione Lazio è allertato qualora ci fosse bisogno di ospitare pazienti provenienti dall’Ucraina. In attesa delle indicazioni del governo, la sanità del Lazio è pronta». È questo il messaggio che l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha prima twittato e poi ribadito ai microfoni di Sanità Informazione.
La Croce Rossa internazionale ha già inviato una prima lista alla Regione. Urgono materiali sanitari: 50 bisturi, scatole di bendaggi, 200 paia di forbici sterili e 850 kit di sutura, 425 camici usa e getta, 30 pacchi di guanti di tutte le taglie, centinaia di pacchi di garza sterile. «Stiamo già verificando la disponibilità nei nostri magazzini per approvvigionare il materiale necessario», assicura D’Amato.
Le parole dell’assessore sono arrivate proprio mentre il Consiglio dei ministri votata un nuovo decreto per sostenere, anche militarmente, l’Ucraina, decreto che ha incassato un via libera unanime. «Abbiamo già offerto la nostra piena disponibilità al Sistema Nazionale di Protezione Civile, qualora ce ne fosse bisogno, di accogliere nella nostra Regione coloro che hanno bisogno di assistenza sanitaria, dando priorità assoluta soprattutto ai più piccoli». E che questa guerra non risparmi nessuno, nemmeno i bambini, lo raccontano le cronache di tutti i giorni: dai bimbi feriti in strada dal fuoco nemico, agli ospedali pediatrici, compresi quelli che accolgono i piccoli pazienti oncologici, sfollati.
Non sarebbe la prima volta che la Regione Lazio, sostenuta dai suoi centri di eccellenza come l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, accoglie pazienti in situazioni di estrema emergenza o per ragioni umanitarie. «È accaduto durante i periodi più critici della pandemia da Covid-19, quando ci siamo presi cura dei malati provenienti dalla Romania – aggiunge D’Amato -. E lo abbiamo fatto anche per sostenere il popolo afghano, durante la fuga da Kabul».
E se non dovesse essere necessario mettere a disposizione posti letto e reparti degli ospedali regionali, la sanità del Lazio è pronta anche a “trasferire” professionalità e forza lavoro direttamente in Ucraina. «Qualora ce ne fosse bisogno – conclude l’assessore D’Amato – siamo disponibili anche ad inviare team di medici e sanitari esperti nelle zone colpite dalla guerra dove l’assistenza sanitaria risulta più carente».
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