Finalmente il numero zero è tornato nel Regno Unito, nessun morto per un giorno e Boris Johnson festeggia. In Usa vaccino anche ai più piccoli: Pfizer ok per i dodicenni. L’India vede numeri leggermente più bassi, ma è ancora emergenza ossigeno
Mesi di vaccinazioni a tappeto, seconde dosi rimandate per lunghe settimane e tre lockdown molto rigidi hanno finalmente portato al risultato sperato per il Regno Unito. Ieri Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord hanno registrato zero decessi (quattro invece in Galles). Numeri che sembrano irreali quando l’India viaggia oltre i quattromila e l’Italia stessa non riesce a scendere sotto i 100.
In Uk in tutta la settimana le morti sono state 70 e si continua a scendere. Gli esperti non hanno dubbi: sono i vaccini ad aver fatto “il miracolo”. La popolazione inglese che ha ricevuto il primo shot, infatti, è arrivata quasi al 68% del totale, al 34% chi ha completato il ciclo vaccinale.
Il premier Boris Johnson ha annunciato che le riaperture procederanno gradualmente ma in maniera irreversibile. Dal 17 maggio agli inglesi sarà permesso ospitare fino a sei persone o due nuclei familiari. Riapriranno, uno dopo l’altro, ristoranti e pub al chiuso, hotel, cinema e luoghi pubblici. Per chi aspetta di sposarsi saranno concessi fino a 30 invitati e si tornerà finalmente a viaggiare.
Dopo la decisione sulla sospensione dei brevetti sui vaccini anti-Covid, gli Stati Uniti comunicano una buona notizia. La Food and Drug Administration (FDA) ha dato il via libera al vaccino Pfizer per la fascia di età 12-15 anni. Si attendeva da alcuni giorni, dopo che Pfizer aveva annunciato i risultati della sua sperimentazione sugli adolescenti, dimostrando che il vaccino è almeno altrettanto efficace in quella fascia di età quanto lo è negli adulti. Vaccinare i più giovani sarà la chiave per aumentare il livello di immunità di gregge e ridurre il numero di ricoveri e decessi. Con questo “sì” ora milioni di americani entrano a tutti gli effetti nella campagna vaccinale.
In India il record continua per la terza settimana di fila. In 24 ore 300mila nuovi casi di Covid-19 confermati, meno dei giorni precedenti ma ben lontani da numeri considerati “sotto controllo”. Sono oltre 3 milioni i malati nel momento attuale, ma il Ministero della Salute spera che entro la prossima settimana la corsa del virus cominci progressivamente a diminuire. In totale ci sono stati più di 150mila morti in India, non tutti a causa della forza del virus. Ieri 11 persone sono morte a Chittoor per un’interruzione della fornitura di ossigeno.
M. Hari Narayanan, un alto funzionario citato dal quotidiano Indian Express, attribuisce l’incidente ad un ritardo nell’arrivo di una nave cisterna che trasportava i rifornimenti. Inoltre, Narayanan ha respinto le accuse delle famiglie delle vittime, secondo cui l’apporto di ossigeno al reparto di terapia intensiva è stato interrotto per quasi 45 minuti. «C’è stato un ritardo di cinque minuti nel ricaricare la bombola di ossigeno che ha causato la caduta della pressione», ha spiegato Narayanan ai giornalisti.
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