In audizione in Commissione Affari Sociali, Stefani ha sottolineato: «Favoriremo un approccio alle disabilità centrato sul progetto individuale della persona». Tanti progetti importanti anche nel Recovery Plan: «Obiettivo è rafforzare le infrastrutture sociali per migliorare la qualità della vita e aumentare l’autonomia». Poi l’annuncio: «A breve le prime Disability Card»
«Lavoreremo per accelerare la transizione da un welfare ancora strutturato per target ad un welfare centrato sulla persona nella sua unicità». La Ministra per le Disabilità Erika Stefani (Lega) ha illustrato in Commissione Affari Sociali alla Camera le linee programmatiche del suo dicastero. Il Ministero, dopo la sua comparsa durante il governo Conte I, era stato poi accantonato nell’esperienza del Conte bis per tornare ora con Mario Draghi.
Ambiziosi gli obiettivi: la Stefani punta a «dare impulso a tutte quelle politiche e misure che, sotto differenti profili, concorrono a favorire un approccio alle disabilità centrato sul progetto individuale della persona». L’attività sarà orientata «a promuovere politiche inclusive e finalizzate a favorire, in ogni ambito e per tutte le fasi della vita, la piena partecipazione delle persone con disabilità alla sfera sociale, economica, culturale e politica del Paese». La Stefani intende rafforzare il ruolo dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità con un’attenzione particolare ai Programmi di Azione Biennali sin qui elaborati dall’Osservatorio. Tra le idee in cantiere anche quella di costituire un comitato di studio per il riordino della normativa sulla disabilità e arrivare alla stesura di un testo unico.
Sebbene la creazione di un dicastero ad hoc sulla disabilità non avesse riscontrato il favore di tutte le associazioni dei familiari e delle persone con disabilità, negli ultimi incontri avuti la Stefani ha fatto il punto sulle principali esigenze superando qualche diffidenza iniziale.
In cima alle priorità c’è il vaccino anti Covid-19: la Stefani nelle settimane scorse ha scritto al ministro Speranza per sottolineare la necessità di dare una priorità a queste famiglie e oggi molte regioni stanno già procedendo alla vaccinazione dei disabili e dei loro caregiver (AstraZeneca permettendo).
«La più pressante urgenza è la modalità di gestione della pandemia da Covid, soprattutto in merito alle conseguenze che ha avuto e sta avendo sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie. In quest’ultimo anno chi ha subito le conseguenze delle privazioni e limitazioni in maniera più incisiva sono state le fasce più fragili della popolazione, e tra queste sicuramente le persone con disabilità e le loro famiglie», ha sottolineato la Stefani davanti ai deputati della Commissione.
La Stefani ha più volte sottolineato che il tempo a disposizione, che non coincide con un’intera legislatura, costringe a concentrarsi su alcuni interventi dando delle priorità.
Le iniziative sulle disabilità si intrecciano inevitabilmente con i progetti contenuti nel Recovery Plan: la Ministra si è soffermata soprattutto sugli interventi in tema di lavoro e infrastrutture digitali. «Rafforzare le infrastrutture sociali per migliorare la qualità della vita e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità» è la priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Al centro del programma anche il tema della Disability Card, di cui si parla da diverso tempo: si tratta di un documento di riconoscimento europeo che contiene informazioni sulla disabilità del cittadino e consente agevolazioni per l’acquisto di beni e servizi. «Quest’anno saranno stampate e distribuite le prime card e stipulate le prime convenzioni. Saremo tra i primi paesi in Europa ad attuare questo documento», sottolinea la Ministra che poi ha accennato al tema del CUDE, il contrassegno unificato del disabile europeo per i quali è stata istituita la piattaforma unica rendendo interoperabili le banche dati comunali per facilitare l’accesso alle ZTL di comuni diversi.
Altro tema caldo è quello della Legge del Dopo di noi: «Abbiamo già attivato una interlocuzione con i soggetti coinvolti a partire dal Consiglio nazionale dei Notai. Vogliamo migliorare gli strumenti giuridici inclusi nella legge e rafforzare gli incentivi fiscali. Sarà varata una campagna di comunicazione sulle opportunità che offre la disposizione».
Infine, altre tre aree di lavoro: dare impulso alle norme previste dal Jobs act con la definizione di linee guida sul processo di inclusione lavorativo e la creazione di una banca nazionale del collocamento mirato; sulla scuola il potenziamento e la formazione dell’insegnante di sostegno e poi il tema del caregiver con il governo che si impegnerà a dare massimo supporto al Parlamento per arrivare a una legge che sia più condivisa possibile.
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