Il deputato e medico pentastellato commenta: «Stop a sperimentazione è fisiologico, un vaccino non è mai stato prodotto nell’arco di un anno. Dobbiamo sperare che arrivi al più presto perché è l’unica garanzia contro il Covid»
Non dobbiamo preoccuparci troppo per lo stop alla sperimentazione del vaccino anti-Covid che AstraZeneca sta sviluppando insieme ai ricercatori dell’Università di Oxford con il contributo italiano della Irbm di Pomezia. A sostenerlo è Giorgio Trizzino, medico e deputato del Movimento 5 Stelle che a Sanità Informazione spiega: «Lo stop al vaccino non compromette la sperimentazione che sono convinto riprenderà al più presto e non riprenderà da zero. Quindi ci sarà uno slittamento di qualche mese, ma nel 2021 dovremmo finalmente avere il vaccino».
Lo stop è arrivato dopo che si era registrato un caso di infiammazione spinale in uno dei 50mila volontari: «Ma non è stato ancora accertato se questa infiammazione sia collegata al vaccino somministrato o se dovuta a un’altra motivazione. Sarà il comitato scientifico indipendente che si pronuncerà su questo unico caso avverso fino ad oggi emerso» spiega Trizzino, che si dice comunque ottimista: «Un vaccino non è mai stato prodotto in tempi così brevi, nell’arco di un anno. Si sviluppa generalmente nell’arco di cinque anni. Quindi una battuta d’arresto è fisiologica. Dobbiamo sperare che arrivi al più presto perché è l’unica garanzia contro il Covid».
Il deputato palermitano non ha dubbi sul tema dell’obbligatorietà del vaccino: «Io sono per l’obbligatorietà dei vaccini in generale e quindi ritengo che anche questo dovrà essere obbligatorio».
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