Per i bambini di Chernobyl e Saharawi, in Emilia-Romagna visite mediche specialistiche ed esami saranno gratuiti. Come si legge sul portale della Regione, le prestazioni sanitarie in questione, infatti, se ritenute necessarie, saranno esenti da ticket perché ritenute indispensabili per la salvaguardia della loro salute. Lo ha stabilito la Giunta regionale con una specifica delibera, […]
Per i bambini di Chernobyl e Saharawi, in Emilia-Romagna visite mediche specialistiche ed esami saranno gratuiti. Come si legge sul portale della Regione, le prestazioni sanitarie in questione, infatti, se ritenute necessarie, saranno esenti da ticket perché ritenute indispensabili per la salvaguardia della loro salute. Lo ha stabilito la Giunta regionale con una specifica delibera, per rafforzare ulteriormente l’impegno che da anni vede l’Emilia-Romagna in prima linea nell’accoglienza dei bambini provenienti da aree “difficili” del mondo come la Bielorussia e l’Ucraina, contaminate in seguito allo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl nel 1996, e l’Algeria, dove a Tindouf sorgono i campi profughi che ospitano la popolazione Saharawi.
Oltre 13.000 bimbi hanno già trovato ospitalità nelle famiglie o in strutture gestite da associazioni e Comuni dal 1996 ad oggi, grazie a una rete di volontari molto attiva e ai programmi regionali di cooperazione allo sviluppo e di cooperazione internazionale sanitaria. L’esenzione del ticket riguarda una serie di esami e visite mediche specialistiche specificati in delibera e si aggiunge ad un’altra novità introdotta da poco: da quest’anno, i bambini accolti per brevi periodi in questa Regione, potranno ricorrere, in caso di bisogno e nel periodo di permanenza in Italia, alle cure primarie dei pediatri di libera scelta o dei medici di base che operano nelle strutture emiliano-romagnole.
«Si tratta di due impegni che abbiamo assunto con grande convinzione- sottolinea l’Assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi -. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione di chi ha più bisogno i professionisti e i servizi d’eccellenza del nostro sistema sanitario. La solidarietà per noi è un dovere, soprattutto quando si tratta di bambini».