Garantire informazioni chiare, test precisi e viaggi sicuri. Queste le regole su cui la Commissione europea punta per combattere il virus in seconda ondata pensando all’economia. Prorogata la sospensione dell’Iva sull’attrezzatura medica
Uscite dal lockdown troppo rapide e misure di contenimento allentate troppo presto. Così la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, etichetta le cause dei numeri della seconda ondata durante una conferenza stampa a Bruxelles. «Non sappiamo se questa sarà l’ultima – aggiunge -: la prima siamo riusciti a frenarla, ma ora l’aumento è nuovamente esponenziale».
Di fronte allo smarrimento naturalmente generato dalla situazione attuale, la Commissione ha deciso di lanciare una nuova serie di azioni per rallentare il contagio, salvare vite e rafforzare la resilienza dell’economia. Otto misure che permettano di «comprendere meglio la diffusione del virus e l’efficacia della risposta, intensificare l’attività mirata di testing, rafforzare la tracciabilità dei contatti, migliorare i preparativi per le campagne di vaccinazione e mantenere l’accesso a forniture essenziali come le attrezzature per la vaccinazione, mantenendo tutte le merci che si muovono nel mercato unico e che facilitano viaggi sicuri».
Garantire informazioni complete e rapide su dati epidemiologici, test e tracciamento dei contatti. Un’azione essenziale per monitorare il coronavirus a livello regionale e nazionale. Per migliorare la condivisione dei dati a livello dell’UE, la Commissione invita gli Stati membri a fornire tutti i dati pertinenti al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e alla Commissione.
Per promuovere un approccio comune e test efficaci, la Commissione adotta oggi una raccomandazione sulle strategie di test Covid-19, compreso l’uso di test antigenici rapidi. Stabilisce gli elementi chiave da considerare per le strategie di test nazionali, regionali o locali, come il loro ambito, i gruppi prioritari e i punti chiave legati alle capacità e alle risorse dei test, e indicazioni su quando il test rapido dell’antigene può essere appropriato. Invita inoltre gli Stati membri a presentare strategie nazionali sui test entro la metà di novembre.
Per acquistare direttamente test antigeni rapidi e consegnarli agli Stati membri, la Commissione sta mobilitando 100 milioni di euro nell’ambito dello strumento di sostegno alle emergenze. Parallelamente, la Commissione sta lanciando un appalto congiunto per garantire un secondo flusso di accesso. Laddove gli Stati membri applichino requisiti di test preliminari ai viaggiatori in arrivo e qualora non siano disponibili capacità di test per i viaggiatori asintomatici nel paese di origine, ai viaggiatori dovrebbe essere offerta la possibilità di sottoporsi a un test dopo l’arrivo. Se per qualsiasi attività devono essere richiesti o raccomandati test Covid-19 negativi, è essenziale il riconoscimento reciproco dei test, in particolare nel contesto del viaggio.
Sono 19 le app nazionali per la ricerca e l’allarme dei contatti finora sviluppate dagli stati membri, scaricate più di 52 milioni di volte. La Commissione ha recentemente lanciato una soluzione per collegare le app nazionali in tutta l’UE attraverso un “European Federation Gateway Service”. Tre app nazionali (la “Immuni” italiana con quella di Germania e Irlanda) sono state collegate per la prima volta il 19 ottobre, quando il sistema è andato online. Molti altri seguiranno nelle prossime settimane.
La Commissione sta negoziando accordi con i produttori di vaccini per rendere disponibili i vaccini agli europei e al mondo non appena si dimostreranno sicuri ed efficaci. Metterà in atto per questo un quadro comune di rendicontazione e una piattaforma per monitorare l’efficacia delle strategie nazionali sui vaccini. Per condividere le migliori pratiche, a novembre 2020 saranno presentate le conclusioni della prima revisione sui piani di vaccinazione nazionali.
Lo sviluppo di un vaccino, ha ricordato Von der Leyen, non è «soluzione miracolosa che cambia tutto da un giorno all’altro». «Ad un certo punto – prosegue – la prima compagnia farmaceutica arriverà con un vaccino, che poi passerà i trial clinici necessari. Potrebbe volerci fino a fine anno perché una delle compagnie farmaceutiche riesca ad andare in quella fase. Ma ci vorrà tempo, ed è importante comunicarlo con sufficiente anticipo, perché un vaccino venga testato in modo che si accerti che è efficace e sicuro».
Tutti gli Stati membri dovrebbero rilanciare le campagne di comunicazione per contrastare le fake news, che continuano a circolare e per affrontare il rischio di “pandemic fatigue“. La vaccinazione è un’area specifica su cui è richiesta un’intensificazione di azioni per contrastare la disinformazione, «I vaccini non salvano vite, la vaccinazione sì».
La Commissione ha lanciato un nuovo appalto congiunto per attrezzature mediche per la vaccinazione. Al fine di offrire agli Stati membri un accesso migliore e più economico agli strumenti necessari per prevenire, rilevare e trattare il Covid, la Commissione proroga anche la sospensione temporanea dei dazi doganali e dell’IVA all’importazione di apparecchiature mediche dai paesi terzi. La Commissione propone inoltre che gli ospedali e i medici non debbano pagare l’IVA sui vaccini e sui kit di test utilizzati nella lotta contro il coronavirus.
La Commissione invita gli Stati membri ad attuare pienamente la raccomandazione adottata dal Consiglio per un approccio comune e coordinato alle restrizioni alla libera circolazione. I cittadini e le imprese vogliono chiarezza e prevedibilità. «Le rimanenti misure di controllo alle frontiere interne relative al Covid-19 dovrebbero essere revocate», si legge.
L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e l’ECDC stanno lavorando a un protocollo di test per i viaggiatori, che verrà utilizzato dalle autorità sanitarie pubbliche, dalle compagnie aeree e dagli aeroporti per aiutare l’arrivo sicuro dei passeggeri. La Commissione lavorerà anche con gli Stati membri e le agenzie su un approccio comune alle pratiche di quarantena, con contributi dell’ECDC che saranno presentati a novembre. Il mese prossimo un progetto pilota consentirà agli Stati membri di prepararsi al lancio e all’uso di un modulo digitale comune di localizzazione dei passeggeri dell’UE, nel pieno rispetto della protezione dei dati.
Da marzo, l’applicazione delle Green Lanes – in particolare per il trasporto merci su strada che attraversa le frontiere in meno di 15 minuti – ha contribuito a mantenere l’approvvigionamento di merci e il tessuto economico dell’UE. La Commissione propone di estendere l’approccio “Green Lane” per garantire che il trasporto funzioni efficacemente anche su rotaia, via mare e via aerea e fornisce ulteriori orientamenti per facilitare l’applicazione nella pratica, su questioni quali la documentazione elettronica e la disponibilità di riposo e punti di rifornimento. Gli Stati membri dovrebbero garantire la libera circolazione delle merci attraverso il mercato unico.
«C’è molto da fare – conclude Von der Leyen – per un efficace dispiegamento del vaccino: pensate solo alle catene del freddo, per esempio. Ma sarò molto chiara: non scenderemo a compromessi sulla sua sicurezza. Oggi più che mai servono cooperazione, coordinazione e solidarietà tra gli Stati membri»
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