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L’alterazione della barriera cutanea permette l’ingresso di patogeni all’interno dell’organismo con conseguente avvio della cascata citochinica e attivazione del sistema immunitario in soggetti predisposti. Cosa si può fare per correggerla? Risponde la dottoressa Annunziata Dattola – Dermatologia e Venereologia Università di Roma Tor Vergata. «Il difetto di barriera è una condizione tipica del soggetto atopico […]
L’alterazione della barriera cutanea permette l’ingresso di patogeni all’interno dell’organismo con conseguente avvio della cascata citochinica e attivazione del sistema immunitario in soggetti predisposti. Cosa si può fare per correggerla? Risponde la dottoressa Annunziata Dattola – Dermatologia e Venereologia Università di Roma Tor Vergata.
«Il difetto di barriera è una condizione tipica del soggetto atopico o affetto da xerosi. Presso il nostro dipartimento abbiamo condotto uno studio su degli estratti provenienti dall’avena colloidale quindi dall’avena sativa, una graminacea, che hanno permesso di ripristinare l’alterazione di questa barriera cutanea che, nei soggetti affetti da dermatite atopica, rappresenta il primo movens all’inizio di una cascata di attivazione di citochine proinfiammatorie che poi determinano la caratteristica lesione atopica con prurito e lesioni eritematose localizzate a livello delle pieghe e a livello cutaneo, sia nell’adulto che nei bambini.
L’avena colloidale è un estratto dell’avena e l’abbiamo utilizzata nella popolazione pediatrica sia sotto forma di crema detergente che di crema idratante perché ha tante proprietà che derivano soprattutto da composti fenolici, la presenza dell’avenantramidi che hanno la funzione di detersione e di mantenimento della funzione barriera cutanea.
Sappiamo che l’alterazione della barriera cutanea permette l’ingresso di patogeni all’interno dell’organismo quindi questa alterazione permette poi la cascata citochinica, l’attivazione del sistema immunitario in soggetti predisposti e la presenza delle tipiche lesioni cutanee».