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Medici e ricercatori sono d’accordo: lo sport non è un rischio per chi ha subìto un intervento di protesi importante, anzi, è consigliato. Ne sono convinti il professor Marco Maiotti, specialista in ortopedia e traumatologia dello sport e il dottor Carlo Massoni, chirurgo ortopedico; l’importante è seguire le indicazioni di un esperto. Ma quali sono le […]
Medici e ricercatori sono d’accordo: lo sport non è un rischio per chi ha subìto un intervento di protesi importante, anzi, è consigliato. Ne sono convinti il professor Marco Maiotti, specialista in ortopedia e traumatologia dello sport e il dottor Carlo Massoni, chirurgo ortopedico; l’importante è seguire le indicazioni di un esperto.
Ma quali sono le attività sportive consigliate? Chi è stato operato al ginocchio può dedicarsi al nuoto, la bicicletta, il ballo da sala, il tiro con l’arco ed il golf. Passeggiate, esercizi aerobici, nuoto, bowling, sono invece quelle suggerite dopo un intervento protesico alla spalla.
Grazie alle moderne tecniche di chirurgia, si può tornare a fare sport dopo un’operazione così importante: è bene, però, fare attenzione alle problematiche relative all’usura degli inserti in polietilene e alla mobilizzazione dei materiali che compongono la protesi, che potrebbero subire traumi e microtraumi da “contatto” a seguito di un’attività fisica cosiddetta “ad alto impatto”. Per prevenire danni è importante farsi seguire da un buon fisioterapista e preparatore atletico.
«L’attività fisica – come conferma uno studio ASES (American Shoulder and Elbows Surgeons) – è consigliata per quasi tutti i pazienti che hanno una protesi di spalla: in particolare, il 100% dei chirurghi consiglia sport a basso impatto (bicicletta, passeggiate e esercizi aerobici), l’81% a medio impatto (nuoto, bowling) e il 51% dei chirurghi sconsiglia attività ad alto impatto» spiega Marco Maiotti, primario dell’U.O.C. di Medicina e Traumatologia dello Sport presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma.
I vantaggi della pratica sportiva costante per la prevenzione di malattie metaboliche, cardiovascolari e per mantenere una qualità della vita elevata, sono oggi universalmente riconosciuti anche nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia protesica al ginocchio. «Esistono differenti tipologie di protesi di ginocchio: monocompartimentali, bicompartimentali e totali – spiega Carlo Massoni, chirurgo ortopedico U.O.C. Medicina e traumatologia dello sport, Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma – . Le prime e le seconde sono quelle che offrono le maggiori possibilità di ritorno all’attività sportiva. Tra le attività sportive raccomandate, sia nei pazienti con protesi monocompartimentale che totale, ci sono la bicicletta, il nuoto, il ballo da sala, il tiro sportivo e il golf. Tra quelle raccomandate ai soggetti esperti in queste discipline, le attività aerobiche a basso impatto, il ciclismo, il bowling, il canottaggio, il trekking, l’equitazione, lo sci di fondo e la scherma» continua il medico.
Per evitare rischi, l’ortopedico deve conoscere non solo il quadro clinico del paziente, ma anche le sue reali aspettative, «così da poter adottare – conclude il professor Maiotti – la più idonea tipologia protesica e prospettare, a quanti non desiderano rinunciare alla pratica sportiva, degli obiettivi ragionevoli che non siano in grado di compromettere il successo della stessa procedura chirurgica».