Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Benessere 12 Febbraio 2019

Attacco di panico, attenzione ai sintomi. La psicoterapeuta: «Spesso confuso con l’infarto»

«Dolori al petto o al braccio, tremori, fame d’aria. Sintomi che ci terrorizzano al punto tale da spingerci a chiedere aiuto ai medici del pronto soccorso. Ed invece sono chiari segnali di un attacco di panico, troppo spesso confusi con quelli di un infarto». È Mariolina Palumbo, psicologa e psicoterapeuta, direttrice del pronto soccorso psicologico […]

di Isabella Faggiano

«Dolori al petto o al braccio, tremori, fame d’aria. Sintomi che ci terrorizzano al punto tale da spingerci a chiedere aiuto ai medici del pronto soccorso. Ed invece sono chiari segnali di un attacco di panico, troppo spesso confusi con quelli di un infarto». È Mariolina Palumbo, psicologa e psicoterapeuta, direttrice del pronto soccorso psicologico di Villa Giuseppina a Roma, a descrivere i segni di un malessere che «dopo la depressione – ha sottolineato l’esperta – secondo quanto stimato dall’Ocse, è tra i disagi psicologici in maggiore aumento. Non conosce differenze di genere ed età, può coinvolgere tutti, dai bambini agli anziani».

«Sicuramente l’invio al pronto soccorso di fronte a questi segnali – ha specificato Palumbo – è sempre necessario. Ma dopo che il medico abbia certificato l’assenza problematiche cliniche, l’intervento psicologico diventa fondamentale».

L’attacco di panico è un disturbo che se non è curato si ripresenta nel tempo, con maggiore frequenza, intensità e gravità: «Molti per paura di affrontare una diagnosi, rimandano il colloquio con uno psicologo assumendo dei tranquillanti fai da te che a nulla servono: il farmaco – ha spiegato la psicoterapeuta – può gestire l’attacco di panico ma non può guarirlo. L’attacco di panico resta dentro di noi ed al primo disagio riemerge».

E allora come facciamo ad accorgerci quando sta per ripresentarsi? «Ognuno di noi, se ha delle manchevolezze a livello psicologico, emotivo o sentimentale ne è consapevole. E quindi – ha risposto Palumbo – anche mancanza di concentrazione, sudorazione fredda, problemi nella sfera sessuale, umore altalenante, sono già dei segnali importanti che possono metterci in allerta. L’attacco di panico è la sommatoria di disagi psicologici non considerati che arrivano poi ad un apice, una bolla che esplode. È come se il nostro corpo ci dicesse “adesso devi cominciare a prenderti cura di te”. L’attacco di panico è talmente doloroso violento, e chi ne soffre o ne ha sofferto lo sa – ha sottolineato l’esperta -,  che ci obbliga a trovare una soluzione. Porta ad una vera e propria incapacità di vivere. E l’unico modo per riprendere in mano la propria vita – ha concluso Mariolina Palumbo – è intraprendere un percorso terapeutico che rimetta ordine tra le proprie emozioni».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...