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«Dolori al petto o al braccio, tremori, fame d’aria. Sintomi che ci terrorizzano al punto tale da spingerci a chiedere aiuto ai medici del pronto soccorso. Ed invece sono chiari segnali di un attacco di panico, troppo spesso confusi con quelli di un infarto». È Mariolina Palumbo, psicologa e psicoterapeuta, direttrice del pronto soccorso psicologico […]
«Dolori al petto o al braccio, tremori, fame d’aria. Sintomi che ci terrorizzano al punto tale da spingerci a chiedere aiuto ai medici del pronto soccorso. Ed invece sono chiari segnali di un attacco di panico, troppo spesso confusi con quelli di un infarto». È Mariolina Palumbo, psicologa e psicoterapeuta, direttrice del pronto soccorso psicologico di Villa Giuseppina a Roma, a descrivere i segni di un malessere che «dopo la depressione – ha sottolineato l’esperta – secondo quanto stimato dall’Ocse, è tra i disagi psicologici in maggiore aumento. Non conosce differenze di genere ed età, può coinvolgere tutti, dai bambini agli anziani».
«Sicuramente l’invio al pronto soccorso di fronte a questi segnali – ha specificato Palumbo – è sempre necessario. Ma dopo che il medico abbia certificato l’assenza problematiche cliniche, l’intervento psicologico diventa fondamentale».
L’attacco di panico è un disturbo che se non è curato si ripresenta nel tempo, con maggiore frequenza, intensità e gravità: «Molti per paura di affrontare una diagnosi, rimandano il colloquio con uno psicologo assumendo dei tranquillanti fai da te che a nulla servono: il farmaco – ha spiegato la psicoterapeuta – può gestire l’attacco di panico ma non può guarirlo. L’attacco di panico resta dentro di noi ed al primo disagio riemerge».
E allora come facciamo ad accorgerci quando sta per ripresentarsi? «Ognuno di noi, se ha delle manchevolezze a livello psicologico, emotivo o sentimentale ne è consapevole. E quindi – ha risposto Palumbo – anche mancanza di concentrazione, sudorazione fredda, problemi nella sfera sessuale, umore altalenante, sono già dei segnali importanti che possono metterci in allerta. L’attacco di panico è la sommatoria di disagi psicologici non considerati che arrivano poi ad un apice, una bolla che esplode. È come se il nostro corpo ci dicesse “adesso devi cominciare a prenderti cura di te”. L’attacco di panico è talmente doloroso violento, e chi ne soffre o ne ha sofferto lo sa – ha sottolineato l’esperta -, che ci obbliga a trovare una soluzione. Porta ad una vera e propria incapacità di vivere. E l’unico modo per riprendere in mano la propria vita – ha concluso Mariolina Palumbo – è intraprendere un percorso terapeutico che rimetta ordine tra le proprie emozioni».