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Esistono varie tipologie di mal di testa: cefalea muscolo-tensiva, da ormoni, a grappolo. Vediamo come riconoscerle e curarle
Con i termini cefalea e mal di testa ci si riferisce alla stessa cosa, un dolore localizzato di varia intensità e natura. Ne esistono, però, più di cento tipologie, divise in cefalee primarie e cefalee secondarie. In Italia colpisce oltre sette milioni di persone, è una delle forme di dolore più diffuse nella popolazione. Di solito non è pericoloso, si cura con farmaci antidolorifici da banco ma bisogna fare attenzione anche agli stili di vita corretti. Alimentazione sana, acqua a sufficienza e un buon sonno lo prevengono.
Le varie tipologie di mal di testa: cefalee primarie e secondarie
Tra le cefalee di tipo primario, ci sono:
Le cefalee secondarie possono essere provocate da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari (ictus) da patologie del cranio non vascolari (ipertensione o ipotensione) da uso di sostanze (antidolorifici) da infezioni. E ancora da disturbi dell’omeostasi metabolica (cefalea da viaggio aereo, da apnee nel sonno, da dialisi, da ipertensione arteriosa, da digiuno). Oppure la conseguenza di disturbi degli occhi, delle orecchie, del naso, dei denti e della bocca. E da disturbi psichiatrici e da neuropatie dolorose craniche (nevralgia del trigemino).
L’emicrania: dolore pulsante, nausea, fotofobia e fonofobia
L’emicrania è un tipo di cefalea che si contraddistingue per un dolore unilaterale o bilaterale che dura da 4 a 72 ore. Colpisce circa il 14-16% della popolazione e le crisi possono durare anche qualche giorno. Si accompagna a sintomi neurovegetativi come nausea, vomito, fotofobia e fonofobia (fastidio alla luce e ai rumori). Di solito non migliora senza un analgesico e si è costretti ad interrompere le attività giornaliere consuete. Il dolore è pulsante, di intensità medio forte e invalidante.
È molto frequente, dà un dolore di media intensità, bilaterale e costrittivo. Come se la testa fosse compressa da una fascia molto stretta. Non è associato ad altri sintomi. Dura dai 30 minuti ai 7 giorni ma non compromette le attività quotidiane. È legato a:
Può essere gestito con antidolorifici comuni, come il paracetamolo o l’ibuprofene ma se diventa cronico occorre consultare uno specialista. Aiuta molto seguire uno stile di vita sano, basato su un ritmo sonno-veglia regolare, sulla riduzione dei fattori di stress e e una buona idratazione del corpo.
La cefalea a grappolo è rara, si manifesta con un dolore lancinante e insopportabile, localizzato nella zona intorno all’occhio di un lato della testa. Spesso le persone che ne soffrono lamentano anche lacrimazione o arrossamento dell’occhio e naso chiuso o che gocciola. Gli attacchi si mostrano in determinati periodi dell’anno e possono durare anche due mesi. Questa cefalea non risponde alla cura con i farmaci da banco ma con alcuni specifici in grado di attenuare il dolore o aiutare a prevenire altri attacchi. Devono essere prescritti dal medico curante.
Nelle donne il mal di testa è spesso provocato dalle variazioni ormonali legate alle mestruazioni. Si può scatenare anche con la pillola contraccettiva, la menopausa e la gravidanza. Per ridurre i mal di testa associato al ciclo è bene controllare lo stress, assumere integratori di magnesio e potassio e mantenere un ritmo sonno-veglia regolare senza saltare i pasti.
Il mal di testa non va sottovalutato con un dolore improvviso e violento, che non scompare, anzi si aggrava con il passare del tempo, nonostante l’antidolorifico. Se c’è debolezza, difficoltà nell’articolare le parole, confusione, perdita della memoria e sonnolenza. E si associa a febbre, irrigidimento del collo, eruzione cutanea, difficoltà della masticazione, problemi visivi. In questi casi è necessario raggiungere prontamente il medico o il pronto soccorso.
In generale, per la corretta diagnosi è bene rivolgersi a un Centro Cefalea specializzato, per capire se si soffre di una cefalea primaria o secondaria in cui il mal di testa si accompagna ad altri disturbi da indagare. Se necessario, il neurologo dopo la visita prescriverà esami radiologici, come TC e risonanza magnetica.
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