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Che cos’è il fibromioma uterino? Quali sono le conseguenze che ha sulla vita della donna? E come si può intervenire? Risponde il Professor Ivano Mazzon, ginecologo
Che cos’è il fibromioma uterino? Quali sono le conseguenze che ha sulla vita della donna? E come si può intervenire? Risponde il Professor Ivano Mazzon, ginecologo.
Professor Mazzon, ci può spiegare cos’è un fibromioma uterino e perché non sempre è necessaria l’isterectomia?
«Il fibromioma uterino è un tumore benigno della parte uterino, nasce dalla componente muscolare o connettivale della parete uterina ed è sicuramente la patologia più diffusa nella donna. Al di sopra dei 40 anni, una donna su tre ha un mioma. Per fortuna nella maggior parte dei casi il mioma è asintomatico e quindi non richiede un trattamento; però quando il mioma dà dei disturbi, come mestruazioni a carattere emorragico, bisogna intervenire per fermare questo tipo di problema che costringe la donna ad andare spesso al pronto soccorso e a non vivere una vita normale. Esistono alcune terapie mediche, ma non sempre riescono ad avere effetto, quindi c’è la necessità di un trattamento chirurgico. In passato l’intervento chirurgico per definizione per questo tipo di patologie era l’isterectomia, quindi l’asportazione dell’utero: un intervento demolitivo, mutilante, ma soprattutto un intervento con un certo peso chirurgico, cioè con una difficoltà e un tasso di complicanze. Attualmente abbiamo la fortuna di poter intervenire anche in altra maniera. Per i miomi che sono nella parte esterna dell’utero possiamo intervenire con mini laparotomie togliendo solo il mioma e conservando l’utero, oppure possiamo intervenire in laparoscopia nella stessa maniera. Ma soprattutto, specialmente in questi ultimi anni, abbiamo la possibilità di intervenire per via isteroscopica, cioè dal basso e senza aprire la pancia della paziente, per andare a togliere i miomi sottomucosi che si affacciano all’interno della cavità uterina e che più frequentemente sono la causa di emorragie e di interferenze di gravidanza. Per via isteroscopica è possibile togliere in maniera efficace questi miomi sottomucosi con una sicurezza nettamente maggiore rispetto agli interventi laparotomici o laparoscopici e, impiegando la tecnica di enucleazione con ansa fredda, per esempio, non rimane nessuna traccia dell’intervento, è come se il mioma non ci fosse mai stato. E questo è fondamentale per l’eventuale futuro procreativo della paziente. Tutto questo inoltre si ripercuote anche con grosso risparmio per la sanità perché l’intervento per via isteroscopica è a basso costo e si fa con un ricovero di 24 ore in tutto. Non richiede tempi di convalescenza e quindi garantisce un netto risparmio per la sanità pubblica».