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A distanza di 6-8 mesi dalla guarigione, 1 persona su 2 continua ad avere sintomi. È il Long Covid
Fatica, astenia, perdita del gusto e dell’olfatto, problemi di memoria e di concentrazione, nebbia cerebrale (brain fog). Sono guariti dal Covid-19 ma continuano ad avvertire questi malesseri a distanza di settimane, a volte mesi, dalla negativizzazione. Le ultime statistiche rivelano che circa una persona su due soffre di Long Covid o Sindrome Post Covid-19, una serie di disturbi e manifestazioni cliniche che persistono nel tempo passata l’infezione.
L’Istituto di ricerche farmacologiche Irccs Mario Negri descrive il Long Covid come «una sindrome post-virale che può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo». Il persistere dei sintomi non è direttamente proporzionale all’intensità della malattia: molte persone che hanno avuto una forma lieve di Covid-19 sviluppano disturbi a lungo termine.
Gli esperti parlano di Covid-19 sintomatico subacuto se i sintomi si manifestano tra la quarta e la dodicesima settimana dalla malattia acuta. Se gli stessi sono presenti anche dopo la dodicesima settimana dalla malattia acuta, siamo di fronte a Covid-19 cronico, Sindrome post-Covid-19 o più semplicemente Long Covid.
Una sequela di fastidi di durata variabile con cui si trova a fare i conti un numero sempre maggiore di persone. La causa non è chiara: un danno diretto agli organi provocato dal virus o dalla malattia; gli effetti e la compromissione del sistema nervoso; una risposta anomala da parte del sistema immunitario che fa scattare “un’autoimmunità” e danneggia per errore organi e tessuti del proprio corpo.
Secondo l’ISS, le possibili manifestazioni del Long Covid possono essere suddivise in due categorie: manifestazioni generali e manifestazioni organo-specifiche.
Tra le prime ci sono: fatica persistente, astenia, stanchezza eccessiva, febbre, dolore e debolezza muscolare, dolori diffusi, mialgie, artralgie, peggioramento dello stato di salute percepito, anoressia, riduzione dell’appetito, sarcopenia. Tra le seconde: problemi polmonari come respiro corto, affanno e tosse persistente.
Alcuni pazienti lamentano anche disturbi cardiovascolari, neurologici, gastrointestinali e psichiatrici. C’è, poi, chi deve imparare a gestire malattie croniche a cui si aggiungono tutti gli altri sintomi del Long Covid:
Dopo due mesi dalla negativizzazione, se i sintomi permangono, è bene rivolgersi al medico curante che prescriverà esami specifici per capire se si tratta di Long Covid. Inoltre, il medico di famiglia può consigliare l’inserimento in un Day Hospital Post Covid, strutture che offrono percorsi riabilitativi con approccio multidisciplinare per superare i postumi della malattia. In queste strutture cardiologi, broncopneumologi, internisti, ematologi, fisioterapisti, psicologi e riabilitatori rispondono alle necessità trasversali dei pazienti.
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