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Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto comune di cui soffrono moltissime persone – in Italia colpisce una persona su tre, soprattutto con l’avanzare dell’età – nella quale il contenuto dello stomaco risale nell’esofago. In particolare, la valvola presente all’estremità dell’esofago (sfintere esofageo inferiore) impedisce il passaggio del contenuto dello stomaco in esofago e si […]
Il reflusso gastroesofageo è una condizione molto comune di cui soffrono moltissime persone – in Italia colpisce una persona su tre, soprattutto con l’avanzare dell’età – nella quale il contenuto dello stomaco risale nell’esofago.
In particolare, la valvola presente all’estremità dell’esofago (sfintere esofageo inferiore) impedisce il passaggio del contenuto dello stomaco in esofago e si rilascia dopo la deglutizione per permettere il passaggio del cibo nello stomaco. Se la valvola non funziona correttamente, si può verificare reflusso di acido cloridrico, di bile e di cibo dallo stomaco nell’esofago. A volte, questo può essere favorito da un’ernia iatale, cioè da una risalita dello stomaco nel torace attraverso il diaframma, ma non sempre l’ernia iatale si associa al reflusso e viceversa.
L’Istituto Superiore di Sanità evidenzia che la malattia da reflusso gastroesofageo può essere curata con farmaci ma anche seguendo semplici accorgimenti e con cambiamenti negli stili di vita e nell’alimentazione: