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Benessere 28 Ottobre 2022

Sindrome uro-genitale da terapie oncologiche. Dalle creme ai laser vaginali: ecco tutte le soluzioni

I sintomi, Mallozzi (ginecologa): «Dalla secchezza vaginale, ai dolori durante i rapporti sessuali, fino all’incontinenza. I sintomi variano da donna a donna, anche d’intensità, soprattutto in base all’età. Ma con i trattamenti i benefici superano i rischi»

La caduta dei capelli è solo uno dei segni più evidenti, visibili a tutti. Ma la conseguenza dei trattamenti oncologici, e non solo della chemioterapia, sono numerose, molte delle quali impattano anche sulle parti più intime di una donna, compromettendo pure la vita di coppia, attraverso la cosiddetta sindrome uro-genitale.

«Sono molte le conseguenze dei trattamenti oncologici, ed in particolare delle terapie antiormonali (come quelle che inducono ad una menopausa forzata) sull’apparato uro-genitale della donna», spiega Maddalena Mallozzi, specialista in Ginecologia e Ostetricia, responsabile del Centro Menopausa della Clinica Paideia di Roma e volontaria dello sportello Sex and Cancer.

La sindrome uro-genitale

A pagarne le conseguenze non è solo la vescica, ma anche la vagina. «La donna, infatti – continua la ginecologa – può percepire secchezza vaginale, dolore durante i rapporti sessuali, avere incontinenza urinaria, soffrire di vaginiti e cistiti ricorrenti». Ma non bisogna avere paura: per ogni disturbo c’è un rimedio. «Attenzione, però, a selezionare quello giusto – avverte Mallozzi – poiché, trattandosi di pazienti oncologiche non tutte le terapie sono adatte. Bisogna scegliere con molta cura, affidandosi alle mani esperte degli specialisti del settore. Esistono anche delle cure ormonali che, così come dimostrato da studi scientifici, non interferiscono con le terapie oncologiche, ma non sono state ancora inserire nelle Linee Guida ufficiali e, pertanto, almeno per ora, non possono essere somministrate in sicurezza».

I trattamenti per la sindrome uro-genitale

«Via libera a creme a base di collagene ed acido ialuronico – dice Mallozzi -. Per ottenere dei buoni risultati devono essere applicate immediatamente, anche prima di cominciare i trattamenti oncologici o in stretta concomitanza. Altrettanto ottimi sono gli esiti che si raggiungono attraverso i laser vaginali. Ne esistono di ablativi e non ablativi: questi ultimi sono da preferire ai primi, poiché non ledono i tessuti ed inducono ad una produzione fisiologica di collagene ed acido ialuronico».

I sintomi della sindrome uro-genitale

I sintomi, il modo e l’intensità con cui si manifestano, possono variare da donna a donna e dipendono molto anche dall’età della paziente, soprattutto se questa è ancora in età fertile o in menopausa. «Generalmente insorgono lentamente – racconta la specialista -. Si comincia a percepire prima la secchezza vaginale, poi i dolori durante i rapporti sessuali. Successivamente è possibile che si verifichino delle perdite di urine in seguito ad uno starnuto o ad uno sforzo fisico per la compressione delle pareti addominali, oppure che si avverta l’urgenza di urinare, improvvisamente, senza riuscire a trattenersi. Fino ad arrivare anche al calo del desiderio sessuale».

Le terapie sono sempre necessarie?

La donna può riprendersi anche naturalmente dalla sindrome uro-genitale, senza l’utilizzo di terapie, soprattutto se la paziente è in età fertile. «Ma possono volerci anche molti anni – avverte Mallozzi -, considerando che i trattamenti oncologici non sono solitamente di beve durata. Per questo, è consigliabile anche alle giovani donne di utilizzare creme e laser vaginali. I rischi superano sempre i benefici. E soprattutto, visto che i rimedi ci sono, e sono pure molto efficaci, perché non approfittarne, evitando inutili disagi e sofferenze? Donne – conclude la ginecologa – a voi la scelta».

 

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