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I sintomi del disturbo da stress post traumatico Attacchi di panico, insonnia, depressione: ecco alcuni dei sintomi del disturbo da stress post traumatico, una sindrome che, come suggerito dalla sua stessa denominazione, deriva da un trauma passato. Ma non tutte le persone che vivono un’esperienza traumatica, nel corso della propria vita, reagiscono allo stesso modo. […]
Attacchi di panico, insonnia, depressione: ecco alcuni dei sintomi del disturbo da stress post traumatico, una sindrome che, come suggerito dalla sua stessa denominazione, deriva da un trauma passato. Ma non tutte le persone che vivono un’esperienza traumatica, nel corso della propria vita, reagiscono allo stesso modo. Perché alcune manifestano questo disturbo ed altre no? Aldo Lombardo, psichiatra e psicoterapeuta, direttore della Comunità Terapeutica Raymond Gledhill, risponde ai microfoni di Sanità Informazione.
«La sindrome da stress post traumatico – ha spiegato lo psichiatra – racchiude un insieme di sintomi associati ad un’esperienza inaspettata, dolorosa, nella quale la persona è impossibilitata a difendersi. Chiunque viva una situazione di questo tipo attiva la propria parte animale, deputata alla difesa, che induce ad attaccare o a fuggire. Nelle persone in cui questa parte si attiva, ma senza successo, è possibile che si manifesti un disturbo da stress post traumatico. Questi soggetti permangono in una forma di paralisi, che sarà poi alla base di future ansie, sensi di impotenza, impossibili da gestire in modo consapevole».
«Questi individui – ha detto Lombardo – sobbalzeranno ogni qual volta si troveranno di fronte a segnali associati all’esperienza traumatica vissuta, avranno attacchi di panico, ansie. Questa parte animale, che si è attivata dopo il trauma senza mai produrre una risposta, sarà come un interruttore che non riesce a spegnersi. Il soggetto vivrà in una tensione di base costante che potrà provocare insonnia, logoramento, fino a depressione, con una conseguente impossibilità di lavorare o concentrarsi».
E dalla tipologia e gravità di tutti questi segni dipenderà anche la scelta della terapia. «I sintomi finora descritti – ha commentato lo psichiatra – possono essere gestiti con l’Emdr (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Muovendo gli occhi, al ricordo delle immagini traumatiche, è come se il corpo avesse la possibilità di tornare indietro all’episodio scatenante e finalmente sfogare quel bisogno di difendersi. L’altra terapia che si è dimostrata efficace è la sertralina, un antidepressivo. Proprio la diversa natura e l’intensità dei sintomi ha impedito per anni di formulare una diagnosi, comparsa sul Dsm (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) solo negli anni ’80. Fino ad allora – ha concluso Lombardo – il disturbo da stress post traumatico era considerata “una sindrome in cerca di autore”».