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Tra i principali fattori di rischio cardiovascolare l’incremento dei valori del colesterolo LDL. Intervista al professor Giuseppe Patti, ordinario di Cardiologia presso l’Università Piemonte Orientale, direttore del dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara e presidente del Gruppo di Studio ATBV (Aterosclerosi, Trombosi e Biologia Vascolare)
Predisposizione genetiche, patologie come il diabete mellito o l’ipertensione arteriosa, età avanzata, fumo, obesità, scarsa attività fisica. Sono questi i principali fattori di rischio cardiovascolare, a cui va necessariamente aggiunto l’incremento dei valori del colesterolo LDL. Noto anche come “colesterolo cattivo”, è alla base di qualunque infarto miocardico.
Ma cosa succede alle coronarie e al cuore in caso di evento acuto? Lo spiega il professor Giuseppe Patti, ordinario di Cardiologia presso l’Università Piemonte Orientale, direttore del dipartimento Toraco-Cardio-Vascolare dell’Ospedale Maggiore della Carità di Novara e presidente del Gruppo di Studio ATBV (Aterosclerosi, Trombosi e Biologia Vascolare).
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