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Zucchero e malattie cardiovascolari. Qual è la relazione? Lo abbiamo chiesto al professor Giorgio Calabrese, Medico chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Docente di Alimentazione e nutrizione umana all’Università del Piemonte Orientale “Avogadro” di Alessandria. Professore, lo zucchero può essere considerato un killer per le malattie cardiovascolari? «Si è creata una condizione di aberrazione mentale […]
Zucchero e malattie cardiovascolari. Qual è la relazione? Lo abbiamo chiesto al professor Giorgio Calabrese, Medico chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Docente di Alimentazione e nutrizione umana all’Università del Piemonte Orientale “Avogadro” di Alessandria.
Professore, lo zucchero può essere considerato un killer per le malattie cardiovascolari?
«Si è creata una condizione di aberrazione mentale per cui abbiamo definito lo zucchero come colui che uccide le persone. E la cosa più grave, per noi nutrizionisti clinici, è che abbiamo più che dimezzato il consumo di zucchero e il numero dei diabetici cresce lo stesso. Allora, noi dobbiamo essere chiari: il rapporto dello zucchero entra nel nostro organismo come elemento energetico; se lei mettesse in una macchina troppa energia, così come troppa acqua potrebbe essere un problema. Dobbiamo fare una distinzione tra zucchero e zuccheri. Lo zucchero semplice – il saccarosio, che è glucosio e fruttosio – e gli zuccheri complessi. La logica è questa: mi serve benzina pronta? Prendo lo zucchero semplice. Mi serve energia da spendere durante la giornata? Utilizzo i creali integrali, i legumi. Non sono l’uno contro l’altro, sono agonisti e lavorano in ambienti e condizioni differenziate. Se io svengo non mi danno un panino, mi danno acqua e zucchero. Se devo fare un certo tipo di lavoro che dura tante ore è bene che mangi della pasta. Ma sono due fratelli che hanno ruoli diversi».
Quindi non bisogna avere paura?
«Abbiamo fatto un lavoro a livello mondiale proprio su questo argomento. L’OMS ha invitato ad assumerne una quantità inferiore al 10%. Si parla di arrivare al 5%. Si sono dimenticati di una cosa: lo zucchero, in generale, è fatto da glucosio più fruttosio cioè ha sei atomi di carbonio il glucosio e sei atomi di carbonio il fruttosio. I grassi, hanno carbonio, idrogeno e ossigeno come gli zuccheri. Quindi se io mangiassi solo grasso, a un certo punto la glicemia crescerebbe lo stesso perché ha gli stessi composti. Sono come fratello e sorella. Quindi, il mio consiglio è questo: assumere i normali quantitativi di zucchero nel caffè e nel latte la mattina, così come quelli necessari a fare una torta. Il concetto è non abusare di questo alimento che ci dà gioia nel palato ed energia nei muscoli».