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Dermatologia 10 Settembre 2024

Pelle disidratata, secca e fragile dopo l’estate? La dermatologa: “Ecco come scegliere la giusta emulsione”

Con il sole, la salsedine e il cloro, la pelle può risultare più disidratata, secca (xerotica) e fragilizzata. Questa perdita di elasticità e morbidezza può generare una sensazione di prurito e di tensione cutanea

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Rafforza il nostro sistema immunitario, migliora l’umore e la qualità del sonno: sono questi i principali benefici che derivano dalla sintesi di vitamina D, da parte dei raggi UVB del sole, durante la stagione estiva. Tanto che “in estate le lesioni infiammatorie di molte malattie dermatologiche, come l’acne, l’eczema e la psoriasi, tendono a migliorare o regredire del tutto”, sottolinea la dottoressa Nicoletta Bernardini, specialista in Dermatologia e Venereologia, in un’intervista a Sanità Informazione.

Cosa accade alla pelle dopo l’estate

Esiste, però come in tutte le cose, un rovescio della medaglia perché con il sole, la salsedine, il cloro, la pelle può risultare più disidratata, secca (xerotica) e fragilizzata. Questa perdita di elasticità e morbidezza può generare una sensazione di prurito e di tensione cutanea. “Dopo l’estate si assiste, infatti, ad una alterazione del film idrolipidico che consiste in una barriera che separa lo strato più superficiale della nostra pelle (strato corneo) dall’ambiente esterno. A seconda della sede, il film idrolipidico risulta costituito da lipidi che derivano prevalentemente dalla ghiandola sebacea o dall’epidermide. Il viso, il torace e le spalle sono aree ricche di lipidi di origine sebacea, mentre quelli di derivazione epidermica predominano a livello delle estremità”, continua l’esperta.

Pelle al sole, attenzione ai sintomi post-esposizione

Quando lo stato di idratazione della cute si riduce dopo l’estate, la superficie cutanea diventa secca e ruvida, la sua elasticità diminuisce in maniera evidente e si osserva un processo di desquamazione e talvolta di fissurazione. “In seguito ad una esposizione solare prolungata e non adeguatamente gestita si può, dunque assistere ad un assottigliamento cutaneo o ad una iperpigmentazione. Soprattutto nelle zone del corpo scoperte, infatti, i melanociti tendono ad incrementare e raggrupparsi, causando l’iperpigmentazione che si manifesta con macchie e melasma. Ancora, dopo l’estate, soprattutto nelle donne, possono comparire delle piccole chiazze bianche talvolta multiple (note come ipomelanosi guttata idiopatica o leucodermia lenticolare) per un danno progressivo delle cellule melanocitarie che non regredisce spontaneamente”, aggiunge la dottoressa Bernardini

Prurito o pizzicore? Ecco cosa fare

Per gestire la sensazione di prurito, di pizzicore e di tensione della pelle fragilizzata dal periodo estivo la specialista consiglia di ricorrere a “creme nutrienti ed idratanti più volte al giorno per ripristinare la barriera cutanea. L’apporto di sostanze attive sulla barriera (come gli acidi grassi polinsaturi, le ceramidi, lo squalene, etc) contribuisce ad aumentare la capacità di trattenere acqua da parte dello strato corneo. Nella pratica quotidiana i prodotti emollienti più usati sono le emulsioni. Nella loro forma più semplice si tratta di miscele di due componenti che sono l’acqua e i grassi in diversa proporzione”.

I vari tipi di emulsione

“L’emulsione olio in acqua (O/A) è quindi più ricca di acqua che di olio, dà una maggiore idratazione immediata, maggior senso di freschezza ed è più facilmente spalmabile – dice la dermatologa –  in altre parole è più ‘leggera’ ‘e ‘fluida’ e cosmeticamente bene accettata. Per contro la veloce evaporazione dell’acqua ed il minimo effetto barriera del poco olio in essa contenuto rendono ragione del rapido estinguersi dell’effetto emolliente, in genere nel giro di 2-3 ore o anche meno. Invece, l’emulsione acqua in olio (A/O) è quindi più ricca di olio che di acqua, dà una maggiore idratazione nel tempo, sino a 6-8 ore a causa del maggiore effetto occlusivo della sua fase continua. Offre uno scarso senso di freschezza ed è più difficilmente spalmabile: in altre parole è più ‘pesante’ e ‘untuosa’ e cosmeticamente meno accettata. In linea di massima l’emulsione A/O è più stabile, protegge meglio gli eventuali principi attivi in essa contenuti e richiede meno conservanti o stabilizzanti dell’emulsione O/A”.

Il ruolo della vitamina E

Anche la Vitamina è un altro importante emolliente, che sia come tocoferolo libero sia come acetato. “La Vitamina E, che è una sostanza anidra, in forma pura si presenta sotto forma di un olio denso, mentre se è associata a sostanze capaci di diminuire la tensione superficiale, come il simeticone, diviene più fluida e più facilmente spalmabile – spiega ancora la dottoressa Bernardini . Questa sostanza, oltre ad esercitare un effetto emolliente legato alla sua azione occlusiva (se in forma pura) o semiocclusiva (se opportunamente diluita), vanta anche delle proprietà antiinfiammatorie legate alle sue capacità anti radicali liberi”.

Come prolungare l’abbronzatura?

“Sembrerà starno, ma per far si che la nostra abbronzatura duri più a lungo è necessario fotoproteggersi e idratarsi sempre. L’apporto idrico quotidiano nutre la nostra pelle e la rende più liscia, elastica e levigata – continua l’esperta -. Esistono due tipi di fotoprotezione una naturale, data dalla pigmentazione costituzionale geneticamente determinata (fototipo) e dalla pigmentazione facoltativa (abbronzatura), e una artificiale, rappresentata dei fotoprotettori topici (creme solari) e dai fotoprotettori sistemici (integratori a base di sostanze antiossidanti). L’assunzione degli integratori solari prima e durante l’estate associata all’applicazione ripetuta di creme solari con SPF 50 previene l’insorgenza di danni solari (come ad esempio le scottature) e al tempo stesso mantiene e prolunga la abbronzatura nel tempo.Lo scopo della fotoprotezione, però, non è quello di aumentare il tempo di esposizione solare, ma quello di permettere un’esposizione senza rischi”

L’importanza di proteggere la pelle dal sole tutto l’anno

Attenzione queste regole valgono per tutti anche per chi non va al mare. “’Ma dottoressa io NON vado al mare!’: questa è la frase che più spesso mi sento dire quando raccomando l’applicazione della protezione solare tutto l’anno, anche quando non ci si espone direttamente ai raggi solari – racconta la dermatologa -. Infatti, è necessario proteggere la pelle dal sole non solo durante i mesi caldi, poiché i raggi ultravioletti penetrano e danneggiano la pelle anche durante le altre stagioni”, conclude la dottoressa Bernardini.

 

 

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