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Grazie ad un fascio luminoso è possibile colpire punti precisi della pelle per creare una rigenerazione tessutale. Da evitare in soggetti epilettici, fototipi scuri, donne in gravidanza e in allattamento
Macchie solari, cicatrici da acne e rughe addio, grazie al laser CO2 frazionato. Una tecnica evoluta del già noto laser CO2 con cui oggi è possibile colpire grazie ad un fascio luminoso, punti precisi, creando una rigenerazione tessutale. Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Marconi, medico dermatologo, direttore sanitario del centro clinico Aristotele di Milano. «Il laser frazionato consente di trattare zone anatomiche del viso dove sono presenti macchie, cicatrici da acne o rughe. Con la terapia si determina un danneggiamento controllato di tipo termico locale, che in quattro o cinque giorni genera un rimodellamento delle strutture cellulari e quindi uno stimolo della parte profonda dell’epidermide».
Grazie un manipolo con una luce guida è possibile identificare con precisione le varie aree da trattare. Un impulso meccanico guidato manualmente che lavora tutta la zona di interesse. «È possibile personalizzare il trattamento allargando le forme o riducendo le dimensioni – puntualizza Marconi -. Mediamente i pazienti accettano bene il trattamento, meglio ancora se prepariamo la zona con creme anestetiche».
Al termine di una seduta di trenta minuti, infatti, la pelle si presenta arrossata con microscopiche crosticine che, nel giro di pochi giorni spariscono e lasciano la superficie cutanea più liscia, levigata e uniforme. «La zona viene anche disinfettata, si esegue il trattamento elettromedicale con ausilio di protezioni per gli occhi sia per il paziente che per il medico – puntualizza il direttore sanitario del Centro Aristotele -, e successivamente si applicano pomate lenitive, idratanti e una foto protezione, in modo che il paziente possa essere pronto per la quotidianità. In genere il paziente già il giorno successivo all’intervento va al lavoro, senza interrompere le proprie abitudini».
Tempi rapidi di esecuzione e guarigione veloce, questi gli elementi che rendono il trattamento con il laser CO2 frazionato una soluzione vantaggiosa da fare però nei mesi di minor esposizione al sole. «Il periodo migliore è quello da ottobre a febbraio perché in altri momenti l’esposizione al sole può determinare delle discromie, quindi delle alterazioni pigmentali in eccesso, più scure, oppure discromie ipo-pigmentate».
Solitamente realizzato in quattro sedute ad intervallo di un mese una dall’altra, il trattamento con il laser CO2 frazionato è particolarmente indicato per migliorare la pelle nelle donne a partire dai 40 anni di età dove i risultati sono performanti. «Il software consente di impostare il fototipo, il colore della pelle, il range, l’età e le zone anatomiche da trattare, in modo da mixare i parametri e ottenere il miglior risultato possibile».
Se pur molto sicuro, il laser frazionato CO2 non è indicato per tutti i pazienti. «Non arruoliamo chi soffre di epilessia perché il fascio luminoso può scatenare delle crisi – sottolinea Marconi – , oppure il paziente con fototipo scuro perché ha una possibilità di pigmentazione più elevata e quindi rappresenta una limitazione, così come non arruoliamo pazienti minorenni o in stato di gravidanza».
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