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La tossicità cutanea delle terapie oncologiche resta un bisogno clinico insoddisfatto. Avviato uno studio per valutare l’efficacia dei trattamenti estetici contro le reazione dermatologiche alle cure oncologiche
Secchezza estrema della pelle, bruciore e prurito intenso, desquamazione, eritema con gonfiore di mani e piedi, vescicole o ulcerazioni nei casi più seri, sono solo alcuni degli effetti collaterali associati alle principali cure oncologiche, tra cui i farmaci chemioterapici. Interessano fino all’80% dei pazienti e per contrastarli esistono specifici protocolli di trattamenti estetici. “Gli effetti negativi delle terapie oncologiche aumentano lo stress, l’autoisolamento sociale, i disturbi dell’umore con il conseguente rischio di interruzione della terapia oncologica – commenta Maria Claudia Bertagnolli, vicepresidente dell’Assistenza Tumori Alto Adige-Sudtiroler Krebshilf -. Per questo motivo, la prevenzione e la gestione delle reazioni cutanee stanno acquisendo una rilevanza sempre maggiore nell’ottica di promuovere l’aderenza alla terapia, nonché il benessere delle pazienti”.
I recenti progressi della ricerca scientifica hanno reso disponibili potenti armi terapeutiche che hanno decisamente migliorato le aspettative di vita di chi riceve una diagnosi di tumore. Tuttavia, queste terapie non sono scevre da effetti indesiderati più o meno severi, anche a carico dell’epidermide. I trattamenti oncologici danneggiano la cute, la rendono più sottile, fragile e irritata, priva della naturale barriera protettiva. E non accade solo con la radioterapia, che danneggia la cute fino al 95% dei casi, ma anche con agenti chemioterapici (dal 30 al 60% dei pazienti), con i farmaci biologici (50-90%) e l’immunoterapia (30-50%).
A mettere a punto protocolli di trattamenti estetici contro le reazione dermatologiche alle terapie oncologiche sono state le specialiste in Estetica Oncologica dell’ Apeo, l’Associazione Professionale di Estetica Oncologica. Ora, l’efficacia di questi interventi sarà testata da uno studio clinico ad hoc, Vissia ( Valutazione della qualità di vita in pazienti con tossicità da trattamenti antiblastici). In particolare, la ricerca confronterà i risultati di un intervento dermocosmetico specifico con quello di un trattamento standard. Lo studio, infatti, mira a fornire gli strumenti per il riconoscimento precoce delle tossicità cutanee e un trattamento dermatologico specifico che aiuti i trattamenti antiblastici.
“Ad oggi la tossicità cutanea dovuta ai trattamenti oncologici rappresenta un bisogno clinico insoddisfatto – dice Giuseppe Cristina del servizio di Medicina Complementare, Ospedale di Merano -. Costituisce un problema misconosciuto con ripercussioni significative sulle attività quotidiane e l’aderenza alle cure. La Medicina Complementare si occupa di migliorare la qualità di vita dei Pazienti con diagnosi di neoplasia”. Proposto dall’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, lo studio è stato approvato dal Comitato Etico per la Sperimentazione Clinica della Provincia Autonoma di Bolzano, presieduto dal Dottor Luca Sebastianelli. “Siamo estremamente soddisfatti dell’approvazione del Vissia Study da parte del Comitato Etico – commenta Carolina Ambra Redaelli, Presidente di Apeo, Associazione Professionale di Estetica Oncologica -. Questo studio – conclude – rappresenta un passo avanti nella nostra comprensione dei benefici dei protocolli APEO nel supportare i pazienti oncologici”.
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