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Fare sport, si sa, fa bene alla salute. In caso di intervento chirurgico, presentarsi in forma e in un buon livello di fitness diminuisce il rischio di complicanze e la durata del ricovero. Ma in che modo l’attività sportiva può essere fondamentale per la riabilitazione? Risponde Annalisa Cogo, Professore associato di malattie dell’apparato respiratorio all’università […]
Fare sport, si sa, fa bene alla salute. In caso di intervento chirurgico, presentarsi in forma e in un buon livello di fitness diminuisce il rischio di complicanze e la durata del ricovero. Ma in che modo l’attività sportiva può essere fondamentale per la riabilitazione? Risponde Annalisa Cogo, Professore associato di malattie dell’apparato respiratorio all’università di Ferrara.
«Se dopo un intervento chirurgico riprendiamo, fatti salvi i tempi di recupero, un’attività fisica ben sviluppata e ben programmata, miglioriamo il nostro recupero funzionale. La scelta dello sport da praticare dipende ovviamente da come ci si sente. Le cose più semplici forse sono camminare e andare in bicicletta, che sono più che sufficienti in una prima fase. Anche il nuoto poi va benissimo. Per tutte le attività aerobiche, in cui viene quindi impegnato l’apparato cardiorespiratorio, l’importante è capire e stabilire un limite non estremo ma sufficiente per l’allenamento. In alcuni casi, sopratutto superati i 40-50 anni, è meglio che sia un esperto a programmare gli esercizi e a stabilire l’intensità alla quale si deve lavorare. Un piccolo segreto per capire se stiamo superando o meno il nostro limite è quello di lavorare a un’intensità che ci consenta di parlare ma non di chiacchierare a lungo o di cantare».