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Gravidanza e Maternità 3 Giugno 2021

Aumento di peso in gravidanza: come gestire la dieta

I chili in più in dolce attesa: i consigli per controllare l’aumento di peso

Quando si scopre di aspettare un bambino sono tante le domande a cui si cerca di dare risposta. Molte riguardano l’aumento di peso nei nove mesi di gestazione. «Cosa devo o non devo mangiare per gestirlo al meglio»?
In primis, è importante seguire una dieta sana completa e ricca di macronutrienti. No alle “diete fai da te”: la futura mamma non deve mangiare troppo né troppo poco.

Gemma Fabozzi, embriologa clinica e nutrizionista del centro B-Woman di Roma, ha fornito consigli alle gestanti per un aumento di peso graduale ed equilibrato.

Aumento di peso in gravidanza: le linee guida utili a tutte le future mamme

Durante la gravidanza, i bisogni fisiologici e i fabbisogni nutritivi della donna variano rispetto a quelli della vita quotidiana. Questo succede per permettere al feto di crescere sano e forte e preparare la mamma al parto e all’allattamento.

L’alimentazione diventa quindi un fattore di primaria importanza in questo delicato periodo e un aumento di peso è inevitabile quanto necessario. Ma esistono limiti da rispettare? Molto dipende dal peso iniziale.

Il peso ideale? In media, fra gli 11 e i 16kg il giusto incremento

In media, una donna in condizioni di salute normali dovrebbe aumentare il proprio peso di 11-16 kg. Tuttavia, se è sottopeso, può anche raggiungere i 18 kg. Non bisogna esagerare. Un eccessivo incremento di peso in gravidanza può, infatti, causare numerose problematiche al feto, come ipertensione arteriosa, diabete, peso eccessivo e avere un impatto negativo sulla crescita del bambino che rischierà di sviluppare sovrappeso e obesità in adolescenza ed età adulta.

Come gestire la dieta in dolce attesa: 4-5 pasti al giorno e 2 litri di acqua

La donna in dolce attesa deve essere correttamente informata su come gestire la propria dieta e modificare le sue abitudini alimentari quotidiane.

Come gestire la dieta in dolce attesa

«L’Oms consiglia di consumare 4-5 pasti al giorno, bere almeno 2 litri di acqua, evitare del tutto l’alcol e cibi crudi nel caso in cui si sia negative alla toxoplasmosi. Secondo il mio parere – ha dichiarato Gemma Fabozzi – si può arrivare anche a 6 pasti, 3 principali e 3 spuntini compreso uno dopo cena per avere le energie necessarie per la notte. È fondamentale variare il più possibile la dieta, includendo frutta e verdura in abbondanza, carboidrati complessi (cereali, pasta, patate), proteine (pesce, carne, uova, legumi, ma anche derivati del latte)».

La dieta dei 9 mesi: a cosa stare attenti

Ogni donna dovrebbe consultare uno specialista al fine di moderare le abitudini alimentari al proprio fabbisogno. Il motivo è essere certa di portare avanti una gravidanza senza complicazioni e dare vita ad un bambino sano.

Ci sono alcuni alimenti a cui prestare attenzione quando si aspetta un bambino:

  • Caffè e cioccolato: da consumare con moderazione
  • Frutta e verdura: da consumare in abbondanza ma lavandoli bene e togliendo la buccia
  • Pesce crudo, crostacei, molluschi: da evitare se non preventivamente surgelati a -35°C per almeno 15 ore o congelati a -20°C per almeno 7 giorni. Possono essere contaminati da parassiti (Diphyllobothrium, Pseudoterranova o Anisakis) capaci di causare gravi problematiche come reazioni allergiche, malnutrizione, anemia, riduzione delle difese immunitarie.
  • Uova crude: da evitare per non rischiare la salmonellosi
  • Carne cruda: da evitare in quanto può contenere il batterio listeriosi e generare complicazioni fino all’aborto
  • Latte crudo, gorgonzola, il brie, formaggi con muffe, paté: da evitare per rischio listeriosi
  • Fegato: da evitare per l’alta concentrazione di vitamina A che potrebbe causare malformazioni se consumata in eccesso

 

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